La reazione dei consulenti finanziari indipendenti (i cosiddetti IFA, Independent Financial Advisers) all’intenzione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea è stata di forte preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda la situazione patrimoniale dei cittadini britannici che vivono e lavorano in altri stati comunitari, i cosiddetti “Expat”.
In particolare a destare apprensione è la completa incertezza per quelle che saranno le condizioni del divorzio da Bruxelles e le conseguenze che queste avranno sui rapporti economici tra l’UK e gli altri 27 stati europei.
Le pensioni
I cittadini britannici espatriati nel resto del continente per motivi lavorativi sono a oggi circa 472.000, e i più incerti sul loro futuro sono quelli che ricevono – o riceveranno – pensioni indicizzate ogni anno all’inflazione. Essi infatti, in assenza di negoziazioni individuali con i singoli paesi UE, rischiano di assistere a un congelamento dei pagamenti. L’altro grande punto interrogativo è poi il prelievo fiscale a cui saranno sottoposte le pensioni, dato che al momento non si conoscono i dettagli sulla tassazione che gli stati comunitari applicheranno alle pensioni dei cittadini britannici.
John Westwood, direttore della società di consulenza indipendente Blacktower Financial Management Group, ha puntato il dito contro il governo UK accusandolo di non essere preparato a fornire spiegazioni sul futuro post-Brexit da un punto di vista economico e fiscale. Ha ribadito anche che le imprese del settore finanziario, assicurativo e di wealth management necessitano di ricevere al più presto chiarimenti governativi su queste questioni, per essere in grado di lavorare al meglio.
Senza dubbio il processo di uscita dall’Unione richiederà tempo e lunghe trattative, con notizie più certe che non arriveranno fino alla fine di quest’anno. Chris Marriot, direttore della società di consulenza svizzera Blackden, ritiene che probabilmente il Regno Unito cercherà di negoziare con Bruxelles condizioni simili a quelle ottenute dalla Svizzera – che non è membro dell’Unione ma gode di molti privilegi per quanto riguarda gli scambi commerciali con i paesi comunitari. Tutto dipenderà da quale grado di indipendenza Londra vorrà mantenere in seguito all’uscita dall’Unione. Nel frattempo l’incertezza continua ad avere conseguenze negative sull’andamento dei mercati e degli investimenti, tanto che AJ Bell - piattaforma online di servizi finanziari – ha ipotizzato che i britannici che vivono in altri stati Europei potrebbero presto vedere le loro pensioni statali drasticamente ridotte, sia in termini assoluti che di potere d’acquisto. Per questa ragione Blackden consiglia ai clienti expat di mantenere asset nella valuta che con maggiore probabilità useranno nel lungo termine.