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Studi e ricerche
Nel complesso, le imprese industriali continuano ad effettuare investimenti per rimuovere l'inquinamento dopo che questo è stato prodotto, anziché integrare i propri impianti con tecnologie più “pulite” che contribuiscono a proteggere l’ambiente dagli effetti negativi del processo produttivo. Lo rileva il Report “Gli investimenti per la protezione dell’ambiente delle imprese industriali” pubblicato dall’Istat e relativo all’anno 2010 secondo il quale nel 2010 gli investimenti per il trattamento dell'inquinamento a valle dei processi produttivi, il cosiddetto “end-of-pipe” (1.440 milioni di euro) sono ancora la componente più rilevante degli investimenti per la protezione dell'ambiente, con un incidenza del 74,8% sul totale, contro il 25,2% degli investimenti integrati (485 milioni di euro) collegati a tecnologie più avanzate.
Gli analisti del settore assicurativo si aspettano una maggiore redditività dalle compagnie assicurative più performanti nonostante le difficili condizioni di mercato. È quanto rileva una ricerca di Accenture anticipata in esclusiva da Radiocor, sottolineando come le società premiate saranno quelle che cresceranno sui mercati emergenti. L’indagine condotta dall’Institutional Investor Research Group ha riguardato 68 analisti di Borsa del settore assicurativo di 16 Paesi e una vasta gamma di argomenti come gli utili e le strategie di crescita inquadrate nel contesto delle sfide più impegnative dell'industria assicurativa. La ricerca rivela che gli analisti prevedono che le compagnie assicurative a cui è stato assegnato “buy” avranno un Roe prima delle tasse del 14,9% nel 2012 contro il 13,7% del 2011. Le aspettative di redditività continueranno a salire anche nei prossimi tre anni: la metà degli intervistati si aspetta un incremento del Roe al lordo delle tasse delle compagnie che hanno ricevuto un “buy”.
Una larga fetta di italiani, soprattutto a causa della crisi economica, è sempre più attenta alle spese di natura medica: ben il 51% infatti afferma di fare molta più attenzione ad aprire il proprio portafoglio in occasione di spese legate alla salute. E sempre più numerose sono le occasioni in cui i cordoni della borsa restano del tutto chiusi: un italiano su cinque (19%) dichiara apertamente di sottoporsi a minori visite e controlli proprio perché comportano un costo troppo elevato che non può permettersi.
Secondo la nuova pubblicazione economica Panorama Settori del gruppo assicurativo Coface che valuta i rischi settoriali del mondo, il rischio credito medio risparmia pochi settori. Costruzioni, metallurgia e distribuzione sarebbero i comparti più vulnerabili. Solidi la farmaceutica, l’energia e i trasporti, mentre sotto sorveglianza sono l’agroalimentare, l’auto e l’elettronica.
Le soluzioni assicurative più importanti? Le polizze vita e quelle di protezione della casa. È questo il principale risultato di un sondaggio realizzato da Zurich Insurance Group (Zurich) in otto Paesi europei.
Italiani in prima linea nella manutenzione della propria auto. Sarà colpa della crisi e della volontà di risparmiare qualche euro oppure puro piacere e dedizione? L’Osservatorio Linear dei Servizi nell’ultima ricerca commissionata a Nextplora ha messo in luce la propensione degli automobilisti italiani verso la cura e la manutenzione delle proprie autovetture. Dal controllo dei livelli dei liquidi (56%) alla ricerca dell’assicurazione auto in prima persona (72%) passando dal 57% che pulisce la propria automobile autonomamente, gli italiani risultano virtuosi.
Sempre più spesso si sente parlare di turismo sanitario come di un fenomeno in crescita, specie per l’odontoiatria. Ma quella di farsi curare in un paese straniero è davvero un’opportunità che piace agli Italiani?
La maggioranza degli intervistati (54%) dichiara in maniera netta che non lo farebbe mai mentre solo il 6% afferma di essersi affidato a questo tipo di soluzione. Il 17%, inoltre, non esclude a priori questa possibilità.
Il 76% dei conducenti morti sulle strade italiane ha più di 30 anni, ma associazioni, politici e mass-media continuano a puntare solo sul mondo giovanile. I dati emergono da un’indagine del portale SicurAUTO.it che ha analizzato i recenti dati Aci-Istat sugli incidenti stradali.
I conducenti under 30 deceduti nel 2011 rappresentano solo il 24,3% del totale. Un dato che di certo non cancella l’elevato rischio legato ai giovani, ma che apre ad una profonda riflessione sulle logiche sino adesso adottate.
L’accorpamento delle province che, secondo il decreto legge approvato dal governo Monti dovrebbero scendere dalle attuali 86 a 51, spingerà in alto i premi Rc Auto. Secondo uno studio realizzato dal comparatore Facile.it l’effetto di questa manovra potrebbe essere particolarmente pesante sul fronte degli aumenti delle polizze Rc Auto. Oltre 1,5 milioni di assicurati residenti soprattutto al Nord, potrebbero vedersi aumentare del 2% il premio della polizza, per via della variazione dell'imposta provinciale sulle assicurazioni auto.
Italiani popolo all’antica e rispettosi delle tradizioni? Forse si, ma non quando si parla di auto e tutto ciò che vi gira intorno. L’Osservatorio Linear dei Servizi nell’ultima ricerca commissionata a Nextplora ha infatti evidenziato il forte approccio web/social legato al mondo delle automobili. Il risultato? Quando si tratta di cercare informazioni per la scelta della nuova auto, ad esempio, il canale più utilizzato è il “mondo online” (92%). Web, forum e social network la fanno ora da padroni, recarsi dal concessionario (36%) e informarsi su riviste di settore (22%) sembrano ormai “acqua passata”. Uno scenario multimediale che rispecchia ad hoc gli ultimi dati diffusi da Audiweb riferiti al primo semestre 2012 che indicano in 38 milioni gli italiani che accedono alla Rete da qualsiasi luogo e device, ovvero ben il 79,9% della popolazione. Universo donna sempre più online nel giorno medio, con 5,3 milioni di donne collegate almeno una volta da computer.
Nel terzo trimestre dell’anno risultano in aumento i casi di mancato pagamento nel nostro Paese. È quanto si rileva dall’ultimo report trimestrale di Euler Hermes Italia sugli andamenti dei pagamenti delle imprese italiane. Si tratta di un’attenta analisi condotta su ogni singola Regione, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici, che ha come base il monitoraggio giornaliero dei pagamenti tratto dalla banca dati Euler Hermes Italia, costituito da circa 450.000 aziende.
Vanno sempre di fretta, ma le donne sanno come trovare il tempo per tutto escogitando nuovi rimedi! Fra questi il più gettonato è truccarsi in auto, approfittando delle soste fra un semaforo rosso e l’altro. Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, infatti, in Italia più di una donna su 10 (15%) ammette di truccarsi mentre è al volante. Le donne italiane sono sempre più simili agli uomini in fatto di motori; dichiarano di essere fanatiche della propria auto come i colleghi maschi ma con una marcia in più quando si tratta di sicurezza e i dati degli incidenti lo dimostrano. Eppure si perdono un po’ quando si tratta di make up: la vanità, si sa, è un punto debole del gentil sesso.
Strutture pubbliche o private: a chi si rivolgono gli italiani quando si occupano della propria salute?
Per un ampio ventaglio di prestazioni emerge un diffuso utilizzo delle strutture private, di cui gli italiani apprezzano i tempi rapidi, il servizio ed il comfort. Inoltre già da tempo gli italiani attribuiscono una maggiore competenza agli specialisti che lavorano nelle strutture private (così si è espresso l’82% del campione).
Si sa che in tempi di crisi ogni occasione di risparmio non va trascurata. Una regola che vale soprattutto per le polizze RC Auto, vissuta dalla maggioranza degli italiani solamente come una tassa in più. Secondo una analisi realizzata dal comparatore online Facile.it, circa 2,5 milioni di italiani, pari all’8% degli assicurati, al momento di sottoscrivere la polizza opta per la guida esclusiva.
“Il ricorso all’opzione di guida esclusiva – spiega Mauro Giacobbe, Responsabile Business Unit Assicurazioni di Facile.it – viene spesso visto dal cliente come un “trucco” per ottenere uno sconto sulla rata, ma sebbene si pensi a risparmi notevoli, nella realtà dei fatti questo non arriva al 5%. Decisamente troppo poco per esporsi al rischio di un incidente causato da un conducente (magari il coniuge) non dichiarato all’atto dell’assicurazione”.
Secondo il risultato della ricerca Stetoscopio - il sentire degli assicurati italiani realizzato da Quixa, con la collaborazione di Mps Marketing Problem Solvine per misurare il comportamento degli automobilisti al momento di far riparare il veicolo danneggiato, sette italiani su dieci non disdegnano il “servizio a domicilio” con presa e riconsegna a casa dell’auto da riparare. Il 50% degli intervistati non sa, però, di poter usufruire gratuitamente di questi servizi ricorrendo ai circuiti di carrozzerie convenzionate con la propria compagnia di assicurazione.