
A Milano, nella cornice dell’Excelsior Hotel Gallia, il convegno organizzato da AIPAI dal titolo “Calamità naturali in Italia: anno zero – Una sfida per il mondo assicurativo e per il Paese”, ha offerto uno spaccato lucido sul futuro della protezione dai rischi catastrofali.
Tra le personalità intervenute, il presidente di Consap, Sestino Giacomoni, ha detto che “grazie al Governo Meloni e in particolare al lavoro dei ministri Giorgetti e Musumeci, non siamo più all’anno zero”, sottolineando l’importanza dell’obbligo assicurativo per le imprese introdotto con la Legge di Bilancio 2024 e della legge quadro n. 40 del marzo 2025, che ha istituito presso Consap il ruolo dei periti catastrofali.
Un cambiamento che Giacomoni non ha esitato a definire “una svolta storica”, capace di traghettare l’Italia fuori da una lunga fase di immobilismo.
Ma il vero salto di paradigma, secondo il presidente di Consap, sarebbe l’estensione della semi-obbligatorietà anche alle abitazioni private. “Se il Governo prevedesse la semi-obbligatorietà dell’assicurazione per i rischi catastrofali anche per le abitazioni private, potremmo dire che è un piccolo passo per l’uomo, che pagherebbe un premio di circa 100 euro, ma un grande passo per la collettività, che risparmierebbe ogni anno oltre 4 miliardi di euro”, ha affermato, citando Neil Armstrong.
L’obiettivo è chiaro: arrivare ai decreti attuativi che rendano il sistema operativo, rapido, equo e accessibile, con perizie affidate a professionisti qualificati e iscritti all’elenco ufficiale gestito da Consap. Un elenco che sarà consultabile pubblicamente, garantendo trasparenza e tutela della professionalità, evitando “quel fenomeno di abusivismo giuridico già tanto lamentato dai periti motor”.
Giacomoni ha poi ricordato il ruolo storico di Consap, che attraverso il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada ha liquidato circa 9 miliardi di euro negli ultimi trent’anni. “Una cifra che dà la misura del nostro ruolo sociale, che si è evoluto nel tempo senza mai snaturarsi”, ha detto, rivendicando la trasformazione dell’ente da gestore tecnico a soggetto propositivo, capace di anticipare i bisogni dei cittadini e accompagnare il Paese nelle grandi sfide, dalla transizione generazionale alla sicurezza climatica.