ANRA
“La fragilità del nostro di Genova e del Paese è in queste ore uno specchio tragico della scarsa capacità di gestire fenomeni naturali, purtroppo prevedibili nella loro ricorrenza ciclica”, afferma Paolo Rubini, Presidente di ANRA. “Dovrebbe essere al primo posto la cura e stretta sorveglianza di ponti, strade, infrastrutture, greti di torrenti e fiumi, troppo spesso interrati, che in queste tragiche occasioni significherebbe anche vite umane che non si perdono su terrapieni insicuri o su vie con poca manutenzione. Peraltro, secondo i dati resi noti dal Ministero dell’Ambiente il 9.8% della superficie del nostro Paese è ad alta criticità idrogeologica. Qui vivono 5,8 milioni di persone e sorgono 1,2 milioni di edifici. Secondo uno studio Cnr/Protezione Civile dal 1960 al 2012 frane e alluvioni hanno causato 7.128 vittime, con danni che una ricerca Cresme/Ance quantifica in 61,5 miliardi di euro e l’Ordine dei Geologi in ben 3,5 miliardi all’anno. Per chi come noi quotidianamente deve gestire i rischi per professione, desta grande amarezza la scarsa propensione nell’essere pronti a reggere l’urto di inondazioni prevedibili”.
Sono gli ultimi giorni utili per iscriversi all’edizione 2014 del convegno annuale dell’Anra Enterprise Risk Management e Governance: quale valore aggiunto?, in programma il 25 e 26 settembre a Milano, presso Palazzo Lombardia.
È cambiato negli ultimi due anni il mercato delle PMI nel nostro Paese come, peraltro, di pari passo si è modificata anche la percezione del rischio presso i manager che guidano le aziende. Questo è quanto emerge dall’ultimo Osservatorio Cineas commissionato al Politecnico di Milano sul Risk Management nelle PMI italiane, di cui alcuni risultati sono stati discussi nel corso del Convegno “Le aziende e il rischio: minacce emergenti e soluzioni possibili” promosso da Insurance Connect e patrocinato tra gli altri da ANRA e CINEAS.
FERMA, la Federazione Europea che riunisce le associazioni dei Risk Manager, insieme all’Associazione Italiana dei Risk Manager, ANRA, lancia l’indagine più ampia e indipendente in tema di gestione del rischio assicurativo. Il sondaggio, che prenderà il via il 22 aprile, è giunto alla sua settima edizione e rispetto alle versioni precedenti, l’edizione 2014 avrà una base quantitativa più ampia, poiché si propone di elaborare un’analisi ancora più concreta, che fornisca maggiori punti di riferimento e di confronto.
In un paese come l’Italia, stupisce che ancora la cultura del Crisis Management sia così arretrata: non è necessario essere un Risk Manager per prevedere che il rischio sismico o di alluvioni non è eventualità rara e per pensare ad adottare forme di tutela. Lo imparano – purtroppo - a proprie spese le molte imprese che subiscono un evento naturale, e che hanno sempre sottovalutato l’importanza di una copertura o di adeguata prevenzione. Ma, come è stato illustrato al convegno di ieri “Emergenze e Crisis Management: istruzioni per l’uso” organizzato da Anra, l’associazione italiana dei risk manager e responsabili assicurativi aziendali, le soluzioni per prevedere e contenere i danni da terremoto ci sono e potrebbero essere applicate nell’ambito di un disegno complessivo di presa d’atto e azione.
ANRA, associazione dei risk manager, nel corso di un Convegno dedicato al tema delle catastrofi naturali, ha analizzato i principali rischi da gestire durante le fasi di crisi ed emergenza. È tornato di attualità in questi giorni il tema delle catastrofi naturali, in occasione dei 5 anni dal terremoto che ha colpito L’Aquila e l’Abruzzo.