Atradius
Nel quadro della crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus aumenta l’attenzione delle imprese italiane, in maniera trasversale nei vari comparti del sistema Paese, sul tema della tutela della propria attività dai mancati pagamenti ed insolvenze dei clienti. Questo perché i significativi cali di fatturato registrati in questi ultimi mesi hanno messo a dura prova interi settori, colpendo soprattutto le imprese più piccole del sistema, alle prese con problemi di liquidità a cascata nelle rispettive filiere produttive. Vuoti di liquidità che possono portare, se non gestiti in maniera attenta, a compromettere l’esistenza stessa dell’impresa, fino alla sua uscita dal mercato.
Le aziende delle principali economie del Nord America stanno assistendo ad una contrazione dei propri flussi di cassa come principale conseguenza della pandemia da Covid-19. Il Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento a livello internazionale rivela infatti un significativo aumento dei ritardi di pagamento nella regione USMCA.
L’impatto del Covid-19 sulle economie di tutto il mondo provocherà, secondo l’Economic Outlook di Atradius, la peggiore recessione dal 1980. A rendere questo scenario ancor più grigio è la sua globalità, con quasi tutti i Paesi del mondo che dovrebbero registrare una crescita economica negativa nel 2020.
Mentre si profila il rischio di una recessione globale, le aziende dell’Asia consolidano i loro processi di gestione del credito commerciale cercando di ridurre al minimo i rischi derivanti da crediti in sofferenza.
La pandemia di coronavirus colpisce l’economia mondiale in un momento delicato, fatto di stime di crescita al ribasso, soprattutto a causa del perdurare delle tensioni commerciali. Questo accelera la tendenza all’aumento dei livelli d’insolvenza nelle economie avanzate.
Tornano a crescere, dopo quasi un decennio di flessione, i livelli d’insolvenza negli USA, che dovrebbero attestarsi su un +4% quest’anno. A questo fa da corollario un generale rallentamento della performance economica statunitense, che continua a gravare su esportazioni e investimenti, cui si aggiunge la vulnerabilità delle economie canadese e messicana, all’interno di un contesto commerciale volatile ed incerto.
A oltre tre anni dal voto per la Brexit, Regno Unito e Unione Europea si sono separati con un accordo strutturato di recesso. Venerdì 31 gennaio 2020 a mezzanotte (CET), l’uscita del Regno Unito è diventata realtà. Mentre ora l’attenzione si rivolgerà alle future relazioni commerciali tra il Regno Unito e l’Europa, gli impatti economici a breve termine per il Regno Unito continuano a creare difficoltà alle imprese.
Cresce sul mercato italiano l’offerta di strumenti assicurativi a sostegno dell’export, per rispondere ai rischi commerciali e politici in aumento in molte aree del mondo. D’altra parte, le cifre parlano chiaro, i livelli d’insolvenza tra aziende aumenteranno nel 2020 di un ulteriore 2,6% a livello globale, e questo potrebbe inevitabilmente tradursi in un aumento delle criticità in termini di flussi di cassa e profitti anche per le aziende del nostro Paese.
Crescita economica globale in ulteriore rallentamento nel corso del 2020, scambi commerciali ancora in affanno per l’incertezza della politica commerciale internazionale, atteso aumento (+2.6%) dei livelli d’insolvenza nelle principali economie e conseguente peggioramento del rischio di credito commerciale per aziende italiane e controparti estere. A farne le spese soprattutto il settore manifatturiero dei principali comparti dell’economia, che trascina al ribasso investimenti e fiducia delle aziende, nonostante una sostanziale tenuta dei consumi.
Continua la corsa dell’agroalimentare italiano che con una crescita prevista del 3% nel 2019 e dell’1,4% nel 2020 conferma il suo ruolo trainante nell’industria del Made in Italy. Restano tuttavia alcune criticità sui tempi di pagamento legate ad un mercato estramamente frammentato e caratterizzato da una forte concorrenza, con molte aziende di piccole dimensioni.
Secondo l’ultima edizione dell’Economic Outlook di Atradius, la crescita globale del PIL subirà un forte rallentamento nel 2019 e 2020 (+2,5%), mostrando un calo significativo rispetto al 2018 (+3,2%). Alla base di questo fenomeno è il rallentamento del commercio globale che, aggravato dall’inasprimento della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, avrà un impatto negativo su tutte le principali economie mondiali, come l’Eurozona, il continente americano e i mercati emergenti.
Comparto strategico dell’economia del nostro Paese ed al secondo posto in Europa per produzione di acciaio: la siderurgia italiana si conferma protagonista degli scenari macroeconomici internazionali, nonché elemento portante e di sostegno dell’intera filiera del sistema manifatturiero italiano.
Atradius presenta Modula ENERGY, una soluzione assicurativa rivolta esclusivamente alle aziende italiane del comparto energia (eolica, fotovoltaica, elettrica e green) e combustibili gassosi, che potranno proteggere i loro bilanci dal rischio di mancato incasso delle fatture.
David Capdevila è il nuovo CEO di Atradius. A partire dal 1 gennaio 2020 prenderà il posto di Isidoro Unda, che per 12 anni ha ricoperto il ruolo di Chief Executive Officer della compagnia di assicurazione del credito.
ll rallentamento della crescita economica globale, il protrarsi della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, nonché l’incertezza relativa ai futuri rapporti tra Regno Unito ed Unione Europea sono considerati i fattori principali alla base di un atteso aumento dei casi d’insolvenza in Europa occidentale.
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