Privacy
Lo Stato del Texas ha intentato una causa contro Allstate lunedì, accusando l'assicuratore di tracciare illegalmente i conducenti tramite i loro telefoni, attraverso una sua controllata chiamata Arity, che afferma di possedere il “più grande database mondiale sui comportamenti di guida”.
Il 2022 si è chiuso con il record delle sanzioni emesse ai sensi del Gdpr e delle notifiche di data breach. Dal 28 gennaio 2022 è stata raggiunta la cifra di 1,64 miliardi di euro, pari a un aumento del 50% rispetto ai 12 mesi precedenti.
Secondo un report di DLA Piper, dal 25 maggio 2018 (data di entrata in vigore del nuovo regolamento europeo GDPR), l’Italia è il secondo Paese in Europa per numero di violazioni con 83 interventi dell’Autorità Garante (in testa c’è la Spagna con più di 250 sanzioni, segue la Romania con 57) e si pone in terza posizione per multe complessive, con quasi 80 milioni di euro.
Sono in costante aumento in Italia gli attacchi cyber che vanno a buon fine, provocando danni a istituzioni, aziende e privati cittadini. È quanto emerge dall’ultimo Rapporto sulle minacce informatiche dell’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia, che tra luglio e settembre 2021 ha registrato 273 fenomeni tra attacchi, incidenti e violazioni della privacy.
Il 40% dei bambini italiani, tra i 5 e 10 anni, intervistati da Educazione Digitale, per conto di Kaspersky, non avrebbe problemi a condividere dati e informazioni personali online, anche a sconosciuti.
Secondo un’analisi condotta presso la Macquarie University in Australia e rilanciato dall’Ansa, su oltre 20.000 applicazioni per cellulari dedicate alla salute, il 28% delle app non offre all’utente alcun testo esplicativo sulle politiche per la privacy e almeno il 25% delle trasmissioni di dati dell’utenti contravviene quanto affermato nei testi dedicati ai regolamenti sulla privacy. Inoltre, l’88% delle app può avere accesso e potenzialmente scambiare i dati dell’utente.
Con l’avvento di Internet e degli assistenti virtuali come Alexa o Cortana le misure di sicurezza fisiche non bastano a mettere in completa sicurezza le abitazioni. Dal televisore al frigorifero, dal campanello al microonde, quasi tutti gli oggetti di uso quotidiano possono essere connessi a internet e aprire nuove criticità. Il passaggio dall’analogico al digitale ci pone davanti a problematiche legate alla privacy e alla sicurezza informatica.
Il termine ultimo fissato dall’Unione Europea è il 15 maggio prossimo. Entro quella data WhatsApp dovrà fornire risposte chiare alle autorithy Ue per la privacy circa l’aggiornamento delle politiche per la condivisione dei dati con Facebook e informare adeguatamente gli utenti.
La Polizia Postale invita i cittadini a fare molta attenzione su WhatsApp, dove i furti di account sono in forte aumento in questi ultimi tempi. In particolare, molti utenti hanno segnalato alla polizia postale di aver ricevuto sul proprio smartphone messaggi del tipo: “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”, che appaiono inviati da utenti presenti all’interno della propria rubrica.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Google ipotizzando un abuso di posizione dominante. Secondo una nota dell’Antitrust Google avrebbe violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea per quanto riguarda la disponibilità e l’utilizzo dei dati per l’elaborazione delle campagne pubblicitarie di display advertising, lo spazio che editori e proprietari di siti web mettono a disposizione per l’esposizione di contenuti pubblicitari.
La Corte di giustizia europea ha bocciato le normative nazionali che impongono la raccolta e la conservazione indiscriminata dei dati personali da parte delle società di telecomunicazioni e di quelle tecnologiche operanti in questo campo, confermando che il diritto dell’Unione si oppone a questo tipo di disposizioni salvo quando siano giustificate da una “grave minaccia” alla sicurezza nazionale. Lo ha reso noto la stessa Corte europea.
Kaspersky ha pubblicato una ricerca che evidenzia la crescente attenzione delle persone di tutto il mondo nel controllare la propria privacy.
Per cedere i tuoi dati personali ai colossi del tech, quanti soldi vorresti in cambio? Questa la domanda fatta dai ricercatori del “think tank” Technology Policy Institute, al campione di utenti del web di Stati Uniti, in Germania, Messico, Brasile, Colombia e Argentina.
È stato pubblicato il rapporto finale dell’indagine conoscitiva sui Big Data condotta congiuntamente dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dal Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Uno studio dell’Osservatorio di Federprivacy ha analizzato le attività istituzionali in materia di privacy svolte nei 30 Paesi dello Spazio Economico Europeo (SEE) nel corso del 2019.
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