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Assicuratori UK si rifiutano di pagare i sinistri business interruption anche dopo la sentenza dell’Alta Corte

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Lunedì, 28 Settembre, 2020 - 10:14
Autore: Gillespie

Nonostante l’Alta Corte di Londra si sia espressa in favore degli assicurati per i mancati pagamenti di sinistri business interruption legati alla pandemia, invitando le compagnie a procedere velocemente agli indennizzi, le compagnie continuano a tenere ben stretti i cordoni della borsa. 

La sentenza del tribunale parla di decine di migliaia di richieste di indennizzo irregolarmente rifiutate, ma a oltre dieci giorni dalla pronuncia, gli assicuratori non sembrano ancora volersi smuovere dalla propria posizione. Così, un gruppo di assicurati ha deciso di scrivere alla Financial Conduct Authority (FCA), l’autorità di vigilanza del Regno Unito che nel maggio scorso ha presentato l’esposto che ha portato alla recente sentenza, per segnalare come alcuni assicuratori continuino a non voler onorare le richieste di indennizzo BI legate al Covid-19, nonostante la pronuncia dell’Alta Corte britannica.

In particolare, l’Hiscox Action Group (HAG), che conta oltre 400 assicurati Hiscox, afferma che molti assicurati, ancora in attesa di ricevere i primi pagamenti, sono ormai sul punto di collassare. Per questo motivo, nella lettera inviata alla FCA, hanno invitato il Regulator del Regno Unito ad agire contro Hiscox e altri assicuratori che, a loro avviso, stanno deliberatamente ritardando i pagamenti.

“Hiscox Action Group è composto da piccole imprese, molte delle quali stanno lottando per riuscire a sopravvivere. Hanno un disperato bisogno di questi pagamenti per rimanere a galla”, ha detto Richard Leedham, il partner di Mishcon de Reya che rappresenta HAG.

Christopher Woolard, presidente ad interim della FCA, h dichiarato che “gli assicuratori dovrebbero rispettare la sentenza e, a prescindere da eventuali ricorsi o altre iniziative legali che potranno essere prese successivamente, iniziare a liquidare i sinistri che vanno pagati”. 

La faccenda dei sinistri di business interruption legati alla pandemia rigettati dalle compagnie è finita sotto i riflettori della stampa inglese che non ha mancato di mettere in cattiva luce l’intero settore assicurativo.

Christopher Croft, Ceo della London & International Insurance Brokers ‘Association (LIIBA), ha detto che la faccenda dei sinistri di BI non pagati si è trasformata in un “danno reputazionale per l’intero settore, oltre ad aprire un dibattito sull’incertezza tra cosa sia esattamente assicurato e cosa no, a causa di un linguaggio, spesso oscuro, che viene troppo spesso utilizzato”.

Se venisse confermato che gli assicuratori hanno continuato a non indennizzare i clienti nonostante la decisione della High Court di Londra, per le compagnie la situazione potrebbe farsi delicata, in quanto la Fca ha i poteri esecutivi per spingere le compagnie a liquidare i sinistri rispettando la sentenza del tribunale, facendo anche leva sulle capacità sanzionatorie. Il rappresentante del gruppo di assicurati HAG sta prendendo in considerazione l’opportunità di avviare un’azione legale su altri dodici assicuratori a seguito della sentenza del tribunale sulle polizze Business Interruption. 

Tag: 
UK
Covid-19
Business Interruption

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