
L’assicuratore specializzato Brit sostiene che gli indennizzi complessivi dell’industria assicurativa legati al Covid-19 potrebbero superare in maniera significativa la stima di 107 miliardi di dollari fornita da Lloyd’s di Londra lo scorso anno.
La posizione dell’assicuratore britannico contrasta con il punto di vista di altri analisti. Ad esempio, gli esperti di Berenberg Bank, la più antica banca tedesca, hanno recentemente di molto ridotto le loro stime, portandole dal 50-70 miliardi di dollari a 40-60 miliardi, mentre il range stimato da Swiss Re è di 50-80 miliardi di dollari, significativamente al di sotto della cifra dei Lloyd’s, il che rende le previsioni di Brit particolarmente pessimiste. “Il Covid è un evento assicurativo molto insolito che inciderà per lungo tempo”, ha osservato l'assicuratore.
Brit ha chiuso il 2020 pagando un prezzo salato alla pandemia che ha causato una perdita di sottoscrizione di 215 milioni di dollari e un combined ratio al 112,6%, per un peggioramento annuo di 15,9 punti influenzato principalmente dai sinistri per la cancellazione di eventi. “La stima del costo complessivo è altamente soggettiva e dipende da molti fattori a partire dalla durata dei lockdown e del distanziamento sociale, dalla capacità di riprogrammare gli eventi e di ridurne al minimo i costi annullando o posticipando in grande anticipo gli eventi o farli svolgere comunque, ma a porte chiuse. Tutte queste variabili intervengono nelle stime sulle perdite complessive”, spiega Brit Insurance.
Per quanto riguarda la sentenza della Corte Suprema sui pagamenti degli indennizzi per i clienti che nel Regno Unito hanno sottoscritto una copertura Business Interruption, Brit afferma che la sentenza non avrà un grosso impatto sulle sue finanze.