
Con lo spread che sfiora quota 500, il tunnel della crisi che non finisce mai e il continuo aumento del prezzo della benzina si poteva ipotizzare qualche cambiamento nelle abitudini dei vacanzieri, almeno riguardo ai mezzi utilizzati, per raggiungere le mete agognate durante tutto l’anno. Invece no. Secondo la ricerca “Stetoscopio, il sentire degli assicurati italiani” realizzata da Quixa e MPS Marketing Problem Solving, l’86% degli italiani userà l’automobile per gli spostamenti, perché garantisce maggiore indipendenza (83%) ed è abbastanza capiente per trasportare borse e bagagli (72%).
La ricerca ha suddiviso gli italiani in quattro categorie: gratificati, obbligati, scontenti e spensierati in base al loro atteggiamento sul tema ferie e auto.
I “gratificati” (38%), prevalentemente uomini, compiono numerosi spostamenti in auto. La loro è una scelta consapevole, dettata dalla voglia di sentirsi liberi e autonomi. La maggior parte non si occupa della gestione del veicolo e saprebbe a chi rivolgersi per risolvere gli eventuali imprevisti (assicurazione, concessionaria, numeri verdi, servizio ACI, SOS autostradale). Solo il 34% rinuncerebbe all’automobile per spostarsi in vacanza.
Gli “obbligati” (31%) sono soprattutto donne lavoratrici costrette a utilizzare l’auto per necessità e non certo per scelta o piacere. Fra gli obbligati rientrano anche i turisti che, dopo uno o più anni di lavoro lontani da casa, fanno rientro al proprio Paese di origine e vogliono avere la libertà di decidere le date di partenze e ritorno, anche all’ultimo momento. Il 75% degli obbligati si dice timoroso nei confronti dei possibili imprevisti che si possono palesare lungo il tragitto: in particolare, questo atteggiamento deriva dalla scarsa conoscenza delle strade, dal traffico e dal tempo di guida impiegato. Di fronte a un imprevisto di questo tipo, gli obbligati si scoraggiano e non sanno come comportarsi.
Gli “scontenti” rappresentano appena il 17% degli italiani (uomini e donne che ricoprono importanti incarichi a livello professionale). Vi rientrano coloro che riducono l’utilizzo dell’automobile soprattutto per risparmiare sui costi di gestione. La quasi totalità degli scontenti limita l’utilizzo dell’automobile solo ai lunghi spostamenti e, quando si trova fuori casa, non teme particolari preoccupazioni (solo il 2% si sente preoccupato in caso di guasto).
La categoria degli “spensierati” (14%) include quelli che solitamente si spostano con mezzi di trasporto alternativi (come treno o aereo). La scelta non ricade sull’automobile perché giudicata poco compatibile con il loro modo di essere e le loro esigenze di mobilità. In particolare, l’84% degli spensierati preferisce non mettersi alla guida di un’auto, specie se in trasferta all’estero, perché la vive come una potenziale fonte di problemi.