Il 2025 segna il quinto anno consecutivo in cui i sinistri catastrofali globali superano la soglia dei 100 miliardi di dollari, un livello che ormai sembra essersi consolidato come “nuova normalità”.
È quanto emerge dal Love Actuary report di J.P. Morgan, che evidenzia come, nonostante la crescita strutturale dei danni assicurati, l’impatto sulle compagnie di riassicurazione sia risultato meno pesante del previsto grazie a un cambiamento nella distribuzione dei costi dei sinistri.
Il report mostra che tra il 1980 e il 2025 i sinistri catastrofali sono stati pari a circa il 3% dei premi del comparto danni e, se si osserva il periodo 2021-2025, la percentuale si mantiene sul 2,9%. Anche analizzando una media mobile decennale, la relazione tra sinistri e premi si conferma stabile attorno alla soglia del 3%, con una lieve tendenza alla riduzione in termini relativi.
Il dato sorprende se confrontato con la frequenza degli ultimi anni: prima del 2021, solo in tre occasioni le perdite catastrofali assicurate avevano oltrepassato i 100 miliardi di dollari, mentre dal 2021 in poi la soglia è stata superata ogni anno.
Il documento ricorda che fino al 2023 la narrazione dominante era quella di un aumento dei sinistri catastrofali tale da costituire un freno significativo per le compagnie di riassicurazione, tradizionalmente chiamate a sostenere una quota rilevante di questi eventi. Ma, osservano gli analisti, “possiamo vedere che il periodo 2021-25 è stato in linea con la media dei sinistri catastrofali rapportati alla dimensione dell’industria, utilizzando la media 1980-2025”. La chiave di lettura, spiegano, è il cambiamento intervenuto nella ripartizione della responsabilità economica tra assicuratori primari e riassicuratori.
J.P. Morgan ricorda che nel 2021 e nel 2022 i riassicuratori hanno superato i propri budget di perdita, ma dal 2023 in avanti sono riusciti a rimanere in linea o al di sotto dei livelli prestabiliti. “Tuttavia, osservando il triennio 2023-2025 a livello di settore, non si riscontrano anni significativamente inferiori alla media in termini di sinistri. Questo, a nostro avviso, suggerisce che l’aumento delle retention nel riassicurativo introdotto all’inizio del 2023 abbia inciso in modo significativo sulla redditività dell’industria”, concludono gli analisti.
Il risultato è un settore riassicurativo che, pur operando in un contesto di perdite catastrofali sempre più onerose in valore assoluto, appare oggi più protetto grazie a un diverso equilibrio dei rischi lungo la catena assicurativa. Un cambiamento strutturale che continuerà probabilmente a influenzare la dinamica del mercato nei prossimi anni.