La leggenda metropolitana delle donne alla guida distratte e pericolose è ormai un reperto di antiquariato senza alcun valore. Infatti, il magazine francese AutoPlus riprende i risultati di una recente indagine svolta in Belgio da Vias Institute, che rivelano come assicurare le donne sia per gli assicuratori un ottimo affare.
Peccato che una sentenza del 2012 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea abbia abolito le cosiddette Quote Rosa e oggi a godere del vantaggio sono solo le compagnie.
Lo studio evidenzia con chiarezza come le donne siano meno colpite dagli uomini in caso d’incidente, prova della loro maggiore cautela. Rappresentano infatti il 44% di chi ha conseguenze lievi, il 23% di che viene ferito in modo non grave e il 34% di chi subisce danni importanti. In altre parole, le donne sono coinvolte in incidenti meno gravi rispetto alle loro controparti maschili e hanno più volte ragione. Inoltre, gli incidenti che vedono coinvolto un guidatore di sesso femminile comportano la metà del tasso di mortalità rispetto agli incidenti con un maschio al volante. Per il Vias Institute ci sono 10 decessi per 1.000 lesioni corporali per incidenti che coinvolgono una donna automobilista, rispetto ai 19 degli automobilisti maschi.
In generale, che si tratti di conducenti, passeggeri o pedoni, le donne rappresentano il 43% delle vittime di incidenti stradali (uccise o ferite). E la loro percentuale scende addirittura al 37% quando vengono prese in considerazione solo le donne guidatrici. Al contrario, il 62% dei passeggeri uccisi o feriti sono donne, cosa che si spiega con il fatto che è quasi sempre un uomo a mettersi al volante quando ci sono più persone a bordo.
La differenza è particolarmente marcata tra i giovani (15-19 anni e 20-24 anni) e i trentenni (30-34 anni e 35-39 anni), dove ci sono 1,4 volte più vittime di sesso maschile rispetto a donne vittime (per 100.000 abitanti).
Uno dei motivi della minore sinistrosità delle donne al volante è il meno frequente abuso di alcol. La probabilità che un uomo guidi dopo aver superato il limite legale è 4 volte superiore rispetto alle donne e ciò è dovuto anche alla maggiore cautela delle guidatrici nel mettersi al volante in condizioni di rischio. Questa propensione maschile a guidare sotto l’influenza dell’alcool è confermata anche dalle statistiche sugli incidenti. Nelle analisi effettuate dopo un sinistro solo il 5% delle donne che erano al volante avevano superato il limite di legge, mentre per i maschi questa percentuale sale all’11%.