
L’Italia si trova a un bivio previdenziale: i fondi pensione hanno un potenziale enorme, ma ostacoli normativi e scelte passate ne hanno limitato l’impatto. L’obbligo di destinare il TFR delle grandi imprese al Fondo di Tesoreria INPS ha sottratto oltre 105 miliardi all’economia reale, mentre l’abolizione del Fondo di Garanzia per le PMI ha di fatto escluso circa 11 milioni di lavoratori delle piccole imprese dalla previdenza complementare.
I dati parlano chiaro: nelle grandi aziende l’adesione supera il 70-80%, nelle piccole non arriva al 10%.
A lanciare l’allarme e proporre soluzioni concrete sono stati Itinerari Previdenziali e Arca Fondi SGR alla Camera dei Deputati, dove sono state presentate idee per rilanciare l’efficacia dei fondi pensione e il loro contributo alla crescita. Tra le proposte più significative, la reintroduzione del Fondo di Garanzia per le PMI, l’iscrizione automatica ai fondi con opt-out, il passaggio dai comparti Garantiti a un modello Life-Cycle, l’aumento della soglia investibile in economia reale fino al 25%, la revisione della fiscalità riportando l’imposta sui rendimenti all’11% al momento della prestazione, e la riforma delle rendite con soluzioni flessibili e reversibili.
Ugo Loeser, amministratore delegato di Arca Fondi SGR, ha sintetizzato così la necessità di un cambio di passo: “Serve un cambio di passo deciso. Occorre superare gli ostacoli normativi che oggi bloccano le adesioni e limitano il contributo dei fondi pensione all’economia reale. Il Paese necessita di un sistema previdenziale che contribuisca in maniera significativa alla crescita economica e assicuri agli aderenti rendimenti elevati, a garanzia del mantenimento di un adeguato tenore di vita futuro”. Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, ha aggiunto: “La crescita della previdenza complementare è essenziale. Per incentivare l’aumento degli iscritti e lo sviluppo patrimoniale dei fondi pensione occorrono lungimiranza e coraggio, intervenendo su normativa, investimenti in economia reale e tassazione”.
Il presidente della COVIP, Mario Pepe, ha ricordato quanto la previdenza complementare sia strategica: “La previdenza pubblica rappresenta il 70% del reddito delle persone sopra i 65 anni. Questo dato fa riflettere sulla necessità di rilanciare la previdenza complementare, nei numeri e nelle performance”, citando tra le proposte innovative il “salvadanaio previdenziale alla nascita”, strumento di educazione finanziaria che genera un capitale paziente da destinare all’economia reale. Brambilla ha richiamato l’attenzione sull’importanza di allargare la platea dei beneficiari e di aumentare l’investimento in economia reale: “Se vado a vedere il tasso di adesione nelle imprese grandi, spesso supera l’80%, mentre nelle piccole imprese non supera l’8%. L’investimento in economia reale dei fondi non supera mediamente il 5% e dovrebbe arrivare al 25%”.