
Secondo l'ultimo International Business Report (IBR) - in cui il network di consulenza internazionale Grant Thornton illustra i risultati di un'analisi effettuata a livello globale sui dirigenti di oltre 2.500 imprese del mid-market - nel primo trimestre del 2024 la fiducia sulla crescita economica da parte dei leader delle aziende mondiali è in aumento di un punto percentuale, dal 65% al 66%, rispetto al secondo semestre del 2023.
A trainare questa tendenza sono l'Europa e l'Italia, dove l'indice di fiducia economica passa nel primo caso dal 51% al 53% (+2%) e nel secondo dal 43% al 48% (+5%).
A livello globale, il numero di imprese che prevede un incremento dei profitti cresce nei primi tre mesi del 2024 di due punti percentuali al 62%, rispetto al 60% registrato nella seconda metà dello scorso anno. Il dato risulta essere in forte ascesa sia in Europa, dove è passato dal 42% al 48% (+6%), sia in Italia, in cui l'incremento è di ben 11 punti percentuali (dal 42% al 53%).
Una delle cause che potrebbe spiegare l'ottimismo degli imprenditori sulle prospettive di maggior redditività del business è la sensibile crescita su scala globale degli investimenti attesi negli ambiti della tecnologia (+5%, dal 61% al 66%), della ricerca e sviluppo (+3%, dal 52% al 55%) e nella formazione delle risorse umane (+2%, dal 56% al 58%).
In Europa, le previsioni di investimento nel settore tecnologico passano dal 46% al 56% (+10%), nella ricerca e sviluppo dal 40% al 45% (+5%) e infine nella formazione dei dipendenti dal 43% al 46% (+3%). In Italia, i dati si attestano rispettivamente al 59% (+12%), 51% (+8%) e 43% (+2%).
Nonostante le complesse circostanze geopolitiche, le imprese risultano essere più fiduciose nei confronti delle prospettive di crescita nel panorama internazionale.
A livello globale, infatti, il 45% (+3%) delle aziende si aspetta un incremento dei proventi dai mercati esteri nei prossimi dodici mesi. In Europa il dato registra una crescita dell'8%, raggiungendo il 41%. Anche in Italia le stime risultano essere in aumento, sebbene in misura inferiore rispetto a quelle mondiali ed europee, di due punti percentuali, dal 35% al 37%.
Guardando invece ai timori più diffusi, sono sei le principali fonti di preoccupazione indicate dai responsabili delle imprese per la crescita del business: la cybersicurezza, l'incertezza economica, il costo del lavoro, la disponibilità di manodopera qualificata, il costo dell'energia e la carenza di risorse finanziarie.
Il dato sulla cybersicurezza, introdotto per la prima volta nel report di quest'anno, si attesta al 50% a livello globale, in Europa al 44% e in Italia al 56%.
Alessandro Dragonetti, managing partner e head of tax di Bernoni Grant Thornton, commenta: “L'inizio di quest'anno porta con sé un rinnovato senso di ottimismo per le aziende del mid market a livello mondiale, evidenziato da un lieve ma significativo aumento della fiducia nella crescita economica. Questa tendenza è più marcata in Europa e in Italia, dove i dati evidenziano una notevole resilienza di fronte alle sfide globali, come l'inflazione, l'aumento dei tassi di interesse e le tensioni geopolitiche, ed ha come principale effetto un ottimismo diffuso rafforzato dalle previsioni di incremento dei profitti e dei prezzi di vendita per il prossimo anno. Sebbene le imprese europee e italiane si mostrino meno fiduciose sulla possibilità di trasferire l'aumento dell'inflazione sui prezzi finali, questo atteggiamento non sembra limitare la loro propensione agli investimenti, specialmente in aree chiave come l'Information Technology, la ricerca e sviluppo e la formazione del personale, a conferma del fatto che la crescita sostenibile richiede una combinazione di investimenti tanto in tecnologia quanto in talenti”.