
Il processo di digitalizzazione dell’economia sta mettendo all’angolo il mondo della grande distribuzione che fa sempre più fatica a competere con l’e-commerce. Dinamiche che hanno iniziato da tempo a farsi sentire anche sui numeri della grande catena di grandi magazzini Walmart.
Nel tentativo di diversificare il più grande rivenditore al mondo ha iniziato a guardarsi in giro puntando sul mondo delle polizze e, un po’ a sorpresa, alla vigilia di Pasqua è arrivata la notizia che l’americana Walmart ha avviato le trattative con la compagnia di assicurazione sanitaria Humana (oltre 37 miliardi di dollari il suo valore di mercato) che le permetterebbe di diventare uno dei protagonisti del consolidamento in atto nel vasto mercato dei servizi di assistenza medica ai consumatori americani.
Le trattative sono ancora agli stadi iniziali e stanno considerando diverse opzioni, da una vera e propria fusione da svariate decine di miliardi di dollari a più limitate forme di partnership. Ma il messaggio dei colloqui, riportati inizialmente dal Wall Street Journal, si fa ugualmente ascoltare: Walmart non può più rimanersene comodamente seduta sugli allori di un giro d’affari che pure nell’ultimo anno ha raggiunto la cifra di 500 miliardi di dollari, più della somma di gruppi del calibro di Apple e ExxonMobil.
Il segno delle ineluttabili pressioni che forzano la mano al cambiamento di strategia, in realtà, sono i profitti: scivolano da tre anni a questa parte, una flessione d’insieme che non è più possibile ignorare, pari al 30%, a 10,5 miliardi di dollari.
Negli ultimi anni Walmart è diventato anche un importante operatore di farmacie e nel complesso ha un valore di mercato di circa 260 miliardi di dollari. Acquisire Humana potrebbe aiutare Walmart ad avere maggiore influenza nel settore sanitario, riuscendo a ridurre i costi aziendali per quanto riguarda la forza lavoro.
La mire su Humana sono tutt’altro che un affare fatto. Assorbire l’assicuratore non si presenta come una missione facile. A giocare a favore dell’operazione sono però le scommesse già effettuate dal colosso di Bentonville proprio nel comparto sanitario: ha aperto negli ultimi anni mini-cliniche nei propri negozi in grado di offrire assistenza d’emergenza e vaccinazioni, accompagnate dall’offerta sui suoi scaffali di un ventaglio di farmaci generici. Inoltre Walmart vanta attività condivise con la stessa Humana: da una decina d’anni gestiscono assieme piani di assistenza nei medicinali sotto l’egida di Medicare, il servizio pubblico per gli anziani. Di fatto farmacie targate Walmart coprono prescrizioni a basso basso costo, servizi che potrebbero ampliarsi enormemente grazie a un futuro merger.
Per massimizzare nuovi servizi sanitari e di benessere mirati agli utenti, Walmart potrebbe inoltre ricorrere a informazioni ricavate da falangi di consumatori che scelgono di recarsi nei suoi punti vendita per comprare beni alimentari, segmento di cui è ormai leader. L’azienda ha acquisito particolare “visibilità” sulle necessità provocate dall’invecchiamento della popolazione: i “visitatori” dei grandi magazzini hanno un’età media di 50 anni.