
Il 43% degli italiani delusi da un brand non acquistano più i suoi prodotti o servizi. L'Osservatorio Civic Brands - realizzato da Ipsos in collaborazione con Paolo Iabichino - ha condotto un sondggio che ha coinvolto 1.000 persone, dai 18 ai 65 anni, per analizzare il “say-do gap”, cioè se quanto dichiarato risultava poi effettivamente compatibile con il comportamento.
Dallo studio è emerso che il 43% delle persone sceglie di non acquistare più prodotti di una determinata marca se uno degli articoli o servizi ha deluso le aspettative.
Un altro dato interessante è quel 31% di intervistati che ritengono sia compito delle società impegnarsi in maniera più concreta su tematiche sociali, tra cui la sostenibilità ambientale. Per il campione dell’indagine si tratta di un approccio fondamentale per assicurarsi un futuro. Non è un caso se molti brand hanno ormai adottato sistemi ecologici come l’utilizzo di materiali riciclabili e l’abbattimento delle emissioni dannose per la salute. Per il 67% degli intervistati è arrivato addirittura il momento che le imprese cambino il proprio modo di vivere e operare per la società.
La fiducia è un punto cruciale, resta uno scetticismo di fondo da affrontare perché per il 67% rimane ancora difficile capire se un’azienda è veramente responsabile. L'84% infatti, ritiene che le aziende debbano ascoltare e farsi aiutare dai propri consumatori per agire in modo responsabile per il bene delle comunità e dei territori e il 78% le vuole parte attiva, aiutando e appoggiando le persone nelle azioni e iniziative per migliorare la società. L’impegno civico del brand ha una ricaduta economica concreta, il comportamento di una marca ormai è un driver di acquisto.