
Secondo le analisi statistiche dell’Istat nel 2014 si sono registrate nel nostro Paese 509 mila nascite, ovvero 5.000 in meno rispetto all’anno precedente e record negativo di sempre da quando esiste l’Italia.
Il numero medio di figli per donna è pari a 1,39, mentre sale a 31,5 anni l’età media al parto. In calo le nascite da madri sia italiane sia straniere, con le prime che nel 2014 procreano 1,31 figli contro 1,97 delle seconde.
Un significativo calo della mortalità ha determinato un ulteriore aumento della speranza di vita alla nascita, giunta a 80,2 anni per gli uomini e a 84,9 anni per le donne. Per via del processo di convergenza della sopravvivenza maschile a quella femminile la differenza di genere è scesa a 4,7 anni. Il saldo migratorio netto con l’estero è pari a +142 mila unità, corrispondente a un tasso del 2,3 per mille. Si tratta del valore minimo degli ultimi cinque anni.
I trasferimenti di residenza intercomunali sono 1 milione 350 mila. Il Nord è interessato da un flusso netto di migranti interni dell’1 per mille, il Centro da uno pari allo 0,9. Nel Mezzogiorno si riscontra un tasso migratorio interno netto pari a -2,1 per mille residenti.
Nel 2014 la popolazione residente consegue un incremento demografico dello 0,4 per mille, il più basso degli ultimi dieci anni.
Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2015 sono 5 milioni 73 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione residente totale.
Rispetto al 1° gennaio 2014 si riscontra un incremento di 151 mila unità. Regolarmente da un decennio si rileva una riduzione della popolazione di cittadinanza italiana, scesa a 55,7 milioni di residenti al 1° gennaio 2015. La perdita netta rispetto all'anno precedente è pari a 125 mila residenti.
Al 1° gennaio 2015 l’età media della popolazione ha raggiunto i 44,4 anni. La popolazione per grandi classi di età è così distribuita: 13,8% fino a 14 anni di età, 64,4% da 15 a 64 anni, 21,7% da 65 anni in su.