
Many Group, società madre della pet insurer britannica ManyPets, ha chiuso per la prima volta in utile. Per l’anno fiscale terminato il 31 marzo 2025 il gruppo ha registrato un utile netto di 6,25 milioni di sterline (circa 7,18 milioni di euro), ribaltando il risultato negativo di 33 milioni di sterline (circa 37,92 milioni di euro) dell’anno precedente. Il dato segna il passaggio da start-up insurtech a operatore maturo del mercato.
I risultati finanziari mostrano una crescita robusta: i premi lordi contabilizzati hanno raggiunto 232 milioni di sterline (circa 266,10 milioni di euro), mentre i ricavi sono più che raddoppiati arrivando a 62 milioni di sterline (circa 71,18 milioni di euro). La svolta è stata resa possibile da una gestione più rigorosa del portafoglio e da una nuova strategia di pricing che ha abbassato il loss ratio dal 78% al 70%.
La Ceo Luisa Barile al timone della società da un anno ha sottolineato in una nota che “il successo è dovuto a processi più efficienti, alla nostra tecnologia proprietaria – leader di mercato – e a un team straordinario e orientato al cliente. ManyPets è riuscita a innovare con rapidità, offrendo un servizio fluido ai proprietari di animali a un costo inferiore”.
La trasformazione di Many Group ha toccato aree chiave come la gestione dei sinistri e il customer service, con la migrazione dell’amministrazione delle polizze su una piattaforma interna. La scelta ha garantito maggiore flessibilità e riduzione dei costi. Decisivo anche l’ingresso dell’intelligenza artificiale: l’assistente digitale “Millie” oggi gestisce fino al 45% dei sinistri, mentre altri modelli proprietari hanno permesso di automatizzare diverse funzioni di servizio, lasciando agli operatori più tempo per attività ad alto valore aggiunto.
Guardando al futuro, Many Group prevede di aumentare gli investimenti in marketing per sostenere la prossima fase di espansione. La notizia, riportata anche da Insurance Business, offre spunti di riflessione interessanti per il mercato italiano.
Nonostante le stime più recenti parlino di circa 65 milioni di animali domestici nelle case italiane, la pet insurance in Italia è ancora agli inizi, con una penetrazione molto bassa rispetto al Regno Unito o agli Stati Uniti. Ma i trend sono simili: crescente attenzione verso il benessere animale, aumento dei costi veterinari e necessità di soluzioni assicurative più accessibili e digitali.