
Non è sicuramente un momento facile per la neo amministrazione di Roma che si vede piombare sul tavolo un nuovo grattacapo creato dalle Assicurazioni di Roma (Adir).
La compagnia sarebbe infatti pronta a cedere all’esterno, con una gara d’appalto europea, uno stock patrimoniale di circa 300 milioni di euro. E il rischio è che questi fondi possano essere investiti nella finanza speculativa (e “spericolata”, come affermano i consiglieri M5S), mettendo a rischio risorse che servono a pagare gli indennizzi di soggetti o veicoli assicurati con la compagnia (dai mezzi di Atac e Ama ai dirigenti comunali).
La denuncia arriva direttamente dai consiglieri Cinque Stelle. “Ho effettuato una valutazione del bilancio 2014 di Adir e mi sono resa conto che nello stato patrimoniale c’erano 300 milioni di euro investiti, il 60% in titoli di stato e 40% in altri titoli. Nulla da eccepire — sostiene la consigliera Monica Montella — fino a quando, durante l’ultima seduta della commissione Trasparenza, sono riuscita a farmi dire dal presidente di Adir che si sta preparando una gara d’appalto europea per gestire questo capitale, con costi aggiuntivi che si aggirano sui 300mila euro l’anno”. Due questioni: ci sono l’esternalizzazione della gestione e i costi aggiuntivi, ma soprattutto un fattore rischio tutto da valutare.
“Sono soldi dei romani – aggiunge Montella - per garantire gli indennizzi agli assicurati e così non ne avresti più il controllo. Sarebbe forse più opportuno prevedere che questi fondi vengano utilizzati per un investimento nell’economia reale, nel territorio, o affidati per esempio a una Banca Etica. Mentre se escono fuori dal nostro Paese possono essere gestiti in maniera speculativa”.