
Dopo due anni di rallentamento potremmo essere alla vigilia di una nuova stagione di fusioni e acquisizioni nel settore assicurativo.
Complessivamente, nel 2017 sono state 350 le operazioni di fusione e nuove acquisizioni secondo un recente report dello studio legale Clyde & Co. Un numero inferiore alle 387 operazioni del 2016, ma nel secondo semestre dell’anno si è registrato un primo cambiamento di tendenza con valori in crescita che non si vedevano dal 2015.
“Dopo un paio di anni poco brillanti dal punto di vista delle operazioni di M&A, l’ultimo dato positivo indica una rinnovata fiducia da parte dei centri decisionali circa i processi di crescita per linee esterne”, ha commentato Andrew Holderness, responsabile globale del settore corporate insurance per Clyde & Co. “In seguito all’incremento della seconda parte dell’anno, il deal-making è già ripartito all’inizio dell’anno, con alcune operazioni di alto profilo già annunciate, come quelle di AIG su Validus e di Axa su XL Group”.
Secondo Holderness la vivacità che ha caratterizzato questo inizio 2018 continuerà anche nei prossimi mesi “con le operazioni di M&A che tornano a essere centrali nelle strategie di business delle compagnie che cercano economie di scala e che puntano ad ampliare la presenza sui mercati internazionali, generare efficienza e implementare l’utilizzo di tecnologie innovative”. Holderness ha anche aggiunto di attendersi l’Insurtech quale principale driver di crescita delle attività di M&A del settore.
Le Americhe, in particolare gli Stati Uniti, hanno aperto la strada alle operazioni di M&A nel 2017, passando da un numero di 80 operazioni nel primo semestre a 96 nei restanti sei mesi dell’anno. Il 45% delle principali 20 operazioni concluse nel 2017 ha visto un assicuratore statunitense nel ruolo di acquirente e, secondo Clyde & Co., le recenti modifiche di natura fiscale potrebbero generare ulteriori transazioni con imprese statunitensi sia nel ruolo di compratori sia di obiettivi.
Contestualmente, in Europa il numero di operazioni è crollato del 22% a 118, rispetto alle 151 operazioni del 2016. Un deciso calo dovuto principalmente all’effetto Brexit. Infatti, le compagnie britanniche sono state più che altro impegnate nell’individuare la giusta location europea dove andare ad aprire la nuova filiale che permetterà di continuare a fare business in tutta Europa. Gli assicuratori extra-Europa hanno a loro volta messo in stand-by i propri obiettivi europei, in attesa di una situazione dai contorni più chiari che dovrebbe favorire la ripartenza delle attività di M&A. Per quanto riguarda l’Asia le operazioni concluse nel 2017 sono state 42, pari a un calo del 42% rispetto alle 72 dell’anno precedente, principalmente dovuto alla politica di restrizione valutaria adottata in Cina.