
Nel corso di un’intervista rilasciata ad Affari&Finanza di Repubblica, l’amministratore delegato di UnipolSai, Carlo Cimbri, ha detto che dopo la presa del controllo di Fonsai da parte di Unipol nel 2012 “i risultati di questi due anni sono stati superiori alle attese. Per l’operazione abbiamo chiesto agli azionisti 1,7 miliardi netti, in due anni e ne abbiamo già restituiti 1,05 mld; il gruppo capitalizza oltre 7 mld euro e produce 785 milioni di utili. Nessuno lo prevedeva”. Secondo Cimbri il merito di questi risultati è “di un ciclo assicurativo positivo e anche delle scelte fatte, per esempio quella di investire sull’Italia quando tutti fuggivano”.
Chiuso questo capitolo, per UnipolSai si apre la fase due che inizia guardando con attenzione alla riforma delle banche popolari che potrebbe innescare un nuovo risiko bancario dove UnipolSai è pronta a dire la sua.
Cimbri ha sottolineato di non credere “allo sviluppo integrato di banche e assicurazioni, sono settori regolamentati, con regole diverse e regolatori diversi, uno sviluppo armonico è difficile. Per questo motivo ho rifocalizzato il gruppo, che dopo il tentativo di scalata a Bnl era percepito quasi come bancario, sul settore assicurativo”. Ora che il gruppo ha messo in sicurezza la sua banca, l’intenzione è quella di “partecipare ai processi di consolidamento del settore”, ha aggiunto. Quanto alle modalità Cimbri ha precisato che si tratta di “mondi molto conservatori che potrebbero avere la tendenza a resistere fino all’ultimo al cambiamento, ma ci sono anche gruppi dirigenti più abituati al mercato”.