
Le incertezze legate al cambiamento climatico e alle tensioni commerciali internazionali si stanno rivelando una vera miniera d’oro per i broker assicurativi. Ne è una prova Willis Towers Watson (WTW), che ha chiuso il secondo trimestre 2025 con risultati ben superiori alle stime di Wall Street, spinti dalla crescente domanda di soluzioni assicurative e servizi di consulenza sui rischi.
Il gruppo ha riportato un utile netto rettificato di 285 milioni di dollari, pari a 2,86 dollari per azione, battendo nettamente le previsioni degli analisti, che si attestavano a 2,60 dollari per azione, secondo quanto riportato da Insurance Journal. Si tratta di un deciso miglioramento rispetto ai 247 milioni di dollari (2,39 dollari per azione) dello stesso periodo dell’anno precedente.
La crescita è stata trainata in particolare dalla divisione Risk and Broking, il cuore dell’attività di WTW, che ha visto i ricavi aumentare del 7%, raggiungendo 1,05 miliardi di dollari.
Alla base di questa dinamica c’è un meccanismo semplice ma estremamente redditizio per i broker: le commissioni sono direttamente proporzionali ai premi assicurativi, che continuano a salire. Con eventi climatici estremi sempre più frequenti, le aziende sono sempre più disposte a pagare per proteggersi, anche a fronte di premi in aumento.
È un circolo virtuoso per operatori come WTW, che si trovano al centro di una domanda crescente per soluzioni assicurative avanzate. A ciò si aggiunge la crescente preoccupazione per una possibile guerra commerciale globale, che spinge le multinazionali a rivolgersi a consulenti specializzati per affrontare scenari complessi e mutevoli.
Nonostante questi segnali positivi, non tutto è andato per il meglio. La divisione più ampia dell’azienda, Health, Wealth and Career, ha registrato un calo dei ricavi a 1,18 miliardi di dollari, rispetto ai 1,26 miliardi dello scorso anno. Il calo è in gran parte attribuibile alla cessione di Tranzact, che ha pesato sui risultati complessivi. Di conseguenza, i ricavi totali del trimestre sono rimasti sostanzialmente invariati, attestandosi a 2,26 miliardi di dollari.
Il mercato ha reagito in modo tiepido ai risultati contrastanti: le azioni di WTW sono in calo del 3,6% da inizio anno, una performance intermedia rispetto ai principali competitor. Aon ha limitato le perdite all’1,1%, mentre Marsh & McLennan ha registrato un calo più marcato del 5,6%, segno della volatilità che sta attraversando l’intero settore, nonostante la domanda in espansione.
La situazione di WTW evidenzia un paradosso interessante: mentre la richiesta di protezione e consulenza cresce, gli investitori mantengono un atteggiamento prudente verso i titoli assicurativi, preoccupati per i potenziali impatti a lungo termine degli eventi catastrofici. Per ora, però, WTW appare ben posizionata per trarre vantaggio dall’instabilità globale, trasformando i rischi in nuove opportunità di crescita.