Hacker
Per gli hacker i funerali della regina Elisabetta sono stati un’occasione unica per buttare l’esca e raccogliere dati personali, finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale. Insomma, parliamo del phishing, una era e propria tecnica di adescamento digitale con cui il malintenzionato inganna psicologicamente la vittima, sfruttando le sue paure e sottraendo informazioni preziose.
L’unica cosa che non sembra conoscere la crisi di questo difficile 2022 è l’attività degli hacker. Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber realizzato da CRIF, il numero di account che hanno visto compromesse le proprie credenziali è significativamente aumentato, in combinazione con altri dati utilizzati da hacker e frodatori.
Secondo quanto emerge da un’indagine svolta dal portale web francese ZATAZ, specializzato in sicurezza informatica, un hacker molto noto avrebbe messo in vendita sul dark web un database contenente i dati di circa 1 milione di francesi sottratti all’assicuratore sanitario Ameli, alla modica cifra di 6.000 dollari, circa 5.700 euro.
Il settore finanziario e quello dei servizi commerciali e professionali sono stati gli obiettivi principali dei cyber criminali durante il 2021 (14% ciascuno). Questo è il dato che emerge dall’ultimo M-Trends Report 2022 di Mandiant, una ricerca annuale basata sulle investigazioni di incidenti informatici svolte in prima persona.
Il sito di compravendita di criptovalute, Bolton Coin, è stato vittima di un attacco hacker a fine aprile che, durante l’azione, hanno sottratto anche 2500 carte di identità di utenti italiani.
Dagli attacchi degli hacker bisogna mettere in sicurezza le stampanti al pari di tutti gli altri dispositivi informatici di rete per proteggerli dal Printjack.
ToothPic, la startup specializzata in cyber security, ha pubblicato le 8 regole d’oro per proteggersi dagli attacchi hacker e dai furti di identità online anche sotto l’ombrellone. Fedele alla sua mission “aiutare le organizzazioni a proteggere i loro servizi digitali”, ToothPic ha sviluppato una soluzione per trasformare ogni smartphone in una chiave sicura per l’autenticazione online.
Un vero e proprio colpo di scena. Mancava infatti il caso dell’hacker pentito nella narrazione sui tanti attacchi cyber degli ultimi mesi.
Secondo l’edizione 2021 del Data Breach Investigations Report di Verizon Business (Dbir 2021), la pandemia ha costretto le aziende ad adottare modelli di smart working per non sospendere l’attività, ma il lavoro da remoto ha fatto esplodere gli attacchi phishing (+11%) e ransomware (+6%) e nella maggior parte dei casi le violazioni sono causate da errori umani.
Il 2020 è stato un anno di emergenza anche sul fronte della cybersecurity. Per il 40% delle grandi imprese sono aumentati gli attacchi informatici rispetto all’anno precedente. La diffusione improvvisa e capillare del remote working e del lavoro agile, l’uso di dispositivi personali e reti domestiche e il boom delle piattaforme di collaborazione hanno infatti aumentato le opzioni di attacco a disposizione degli attaccanti.
Un attacco cyber ha messo in fuorigioco i sistemi IT del Manchester United che da oltre una settimana si trova in sospeso.
Intesa Sanpaolo è l’ultima esca usata dai criminali cyber per diffondere in Italia MassLogger, un malware in grado di rubare le credenziali di accesso e dati sensibili alle vittime che viene diffuso attraverso campagne di phishing.
Il cyber crime lancia un nuovo attacco in Italia usando l’esca della posta elettronica. Negli ultimi giorni, molti utenti hanno ricevuto una mail teoricamente proveniente dal provider Webmail, che avverte dell’aggiornamento della “struttura di archiviazione del database”, trasferita presso un “server nuovo e migliore”.
Il report annuale di Yoroi (gruppo Cybaze) sulle minacce informatiche che colpiscono l’Italia rileva che i settori più colpiti dagli attacchi cyber nel 2019 sono il manifatturiero (19,4%), finanziario (17,9%) e bancario (12,7%). E lo strumento più diffuso per questi attacchi sono virus trojan come Emotet e Ursnif. “Uno scenario – sostiene l’amministratore delegato di Yoroi, Marco Ramilli – che notiamo ripetersi con maggiore virulenza nei primi tre mesi dell’anno con attacchi che sfruttano il tema coronavirus”.
La catena di hotel Marriott è nuovamente finita nel mirino degli hacker. Se la prima intrusione del novembre 2018 aveva interessato i dati di 383 milioni di clienti, questo secondo attacco, iniziato a metà gennaio, sembra decisamente meno devastante, avendo messo a rischio i dati di 5,2 milioni di clienti.