Smart Working
Trovato l’accordo sullo smart working al termine di un tavolo di discussione aperto da qualche mese. Ania e i sindacati First-Cisl, Fisac-Cgil, Fna, Snfia e Uuilca hanno infatti sottoscritto le linee guida in materia di lavoro agile per il settore assicurativo.
La società di brokeraggio francese Gras Savoye Willis Towers Watson ha annunciato la firma di un nuovo accordo sul telelavoro. Il confronto avviato dalla direzione della società sulla qualità di vita dei dipendenti ha portato alla definizione di un nuovo contratto collettivo di telelavoro firmato da tutte le Organizzazioni Sindacali rappresentative presenti in azienda.
Lo smart working è una delle tante rivoluzioni portate dal Covid-19, un cambiamento epocale che ha però inciso sui costi sulle famiglie. A fare i conti e pesare le bollette degli italiani ci ha pensato l’Ufficio Studi di SOStariffe.it, attraverso un’indagine condotta sulle offerte luce e gas e quelle per internet casa.
Da un’indagine che Mansutti, storico broker assicurativo indipendente, ha realizzato, tra dicembre e la prima metà di gennaio scorsi, su un campione rappresentativo di oltre 30 imprese, affrontando il tema delle complessità da gestire nello smart working, è emerso l’identikit dell’azienda media che da quasi un anno a questa parte si trova di fronte alla necessità di riorganizzarsi internamente con nuove modalità di lavoro e di interconnessione.
Axa sta implementando in tutte le sue realtà operative in tutto il mondo quella che chiama “smart working strategy”.
L’anno della pandemia è stato anche l’anno dello smart working, una riorganizzazione del modo di lavorare e dell’utilizzo del tempo al quale ci stiamo un po’ tutti abituando.
Le imprese europee prevedono che nei prossimi tre anni un terzo (29%) dei propri dipendenti continuerà a lavorare da casa, con una riduzione contenuta rispetto al dato attuale (38%) determinato da pandemia e quarantena. Lo rivela la “Flexible Work and Rewards Survey” condotta da Willis Towers Watson.
Le difficoltà che le aziende vivono sulla propria pelle e le preoccupazioni per la crisi economica non spengono la voglia di guardare avanti delle imprese italiane, in particolare per quanto riguarda l’innovazione in ambito HR. Innovazione che, anzi, viene riconosciuta come sempre più necessaria: il 67% delle imprese mette la digitalizzazione in cima alla lista delle priorità e il 60% indica nello smart working l’iniziativa più urgente su cui investire per quanto riguarda la gestione delle risorse umane. Dopo averlo sperimentato in modo forzato durante l’emergenza, infatti, solo il 6% delle imprese dichiara di voler tornare alle condizioni preesistenti senza smart working.
La metà degli italiani in smart working non si sente pronta a tornare in ufficio. Solo il 28% sarebbe pronto a ricominciare. Quasi tre quarti degli intervistati (74%) si dichiara preoccupato per i potenziali rischi legati al ritorno in ufficio e all’utilizzo dei mezzi pubblici.
Circa il 35% dei lavoratori italiani potrebbe usufruire dello smart working e la maggiore diffusione del lavoro agile sarebbe a vantaggio dell’occupazione femminile e del Pil. È quanto emerso dal digital event “Italia 2021–Competenze per riavviare il futuro” organizzato da PwC Italia, trasmesso in diretta TV sul canale Active 501 di Sky e su tutte le piattaforme social di PwC Italia.
Saranno 5,35 milioni i lavoratori che, finita l’emergenza Covid–19, lavoreranno in smart working, anche in maniera parziale: 1,72 milioni nelle grandi imprese, 920 mila nelle pmi, 1,23 milioni nelle microimprese, 1,48 milioni nelle pa.
ConTe.it annuncia la ricerca di 13 risorse, di cui 9 profili Business e 4 Junior, in diverse aree di competenza: dal Credit Risk Manager fino al Senior Data Engineer, dal Data Scientist al Finance Manager. Le selezioni saranno effettuate da remoto così come la formazione e il training on the job.
Durante la sesta edizione del Fleet Motor Day, l’evento annuale dedicato ai gestori delle flotte aziendali promosso presso l’autodromo di Vallelunga da Sumo Publishing e patrocinato, tra gli altri, da Aniasa (l’associazione nazionale dell’industria dell’autonoleggio) è stato presentato lo studio “Le Flotte non si sono fermate”, che ha tracciato le coordinate della situazione post-lockdown.
Durante la pandemia è aumentata l’attività dei cyber criminali e secondo un report di Beazley le organizzazioni di medie dimensioni sono state particolarmente colpite da attacchi di social engineering. L’attacco di “ingegneria sociale” utilizza un insieme di tecniche a metà tra psicologia e ingegneria per accedere ai sistemi informatici delle vittime e trafugare dati e informazioni personali di ogni genere.
Gli oltre 400 dipendenti di Assimoco continueranno a lavorare in smart working fino alla fine dell’anno. La compagnia ha infatti deciso di prorogare i termini che scadevano il 15 settembre di una decisione presa non appena iniziò l’emergenza nell’area di Codogno.