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Assicurazioni in perdita nel 2011. E non poteva essere diversamente visto il deciso impatto che la crisi continua ad avere in tutti i settori economico-produttivi. Ma la luce in fondo al tunnel non si vede ancora. Infatti l’Ania prevede per la fine del 2012 una raccolta premi totale - rami danni e vita del lavoro diretto italiano – intorno ai 106,6 miliardi di euro (-3,3% rispetto al 2011 che già ha scontato un decremento in doppia cifra), con un’incidenza dei premi sul Pil in calo al 6,74% dal 6,98% del 2011.
Uno studio realizzato da Coface Assicurazioni, condotto su una banca dati di oltre 240.000 acquirenti attivi, rileva che nei primi cinque mesi del 2012 si è registrato un forte incremento del numero dei mancati pagamenti: +46% rispetto all’anno precedente.
Con sempre maggiore frequenza l’Isvap aggiorna l’elenco delle compagnie fantasma che si affacciano sul mercato. L’ultima arrivata porta il nome di “Aska Insurance”, società che non rientra tra le compagnie autorizzate o, comunque, abilitate all’esercizio dell’attività assicurativa sul territorio italiano.
L’isola britannica è alle prese con l’aumento dei fenomeni piovosi. Un fenomeno che implica una diretta conseguenza anche nel mondo assicurativo. Infatti, gli assicuratori hanno subito perdite non certo trascurabili a causa dei recenti acquazzoni, delle alluvioni e delle frane che hanno flagellato il Regno Unito.
Presso la sede dell’ordine degli Avvocati di Genova – via XII ottobre 3 – si svolgerà il prossimo 5 luglio un workshop (con inizio alle ore 14.00) sul tema “Sinistri marittimi e coperture assicurative: verso nuovi orizzonti?”, a conclusione della prima edizione del Master universitario di I livello in Assicurazioni marittime dei trasporti che si è tenuto a Genova.
Una scelta dirompente quella adottata dal Comune di Napoli che davanti al continuo aumento dei costi delle polizze Rc Auto, anche in piena crisi economica, ha scelto di agire in prima persona per non lasciare cadere nel vuoto le continue lamentele dei cittadini, soprattutto di quelli onesti che si sentono discriminati per dover pagare di tasca loro responsabilità che non hanno. E intanto, dilaga il fenomeno delle “compagnie fantasma”, imprese fasulle messe in piedi da organizzazioni criminali che sfruttano le difficoltà delle famiglie smerciando tagliandi assicurativi illegali a poche decine di euro.
Il Fondo Eracle, fondo d’investimento chiuso riservato a investitori istituzionali e gestito da Generali Immobiliare SGR, è stato premiato come “Best performing Balanced Fund for Italy” da IPD (Investment Property Databank), leader mondiale nell’analisi delle performance degli operatori del settore immobiliare.
Il gruppo assicurativo Aviva ha annunciato di aver firmato un accordo in esclusiva con Tesco Bank della durata di cinque anni. In questo intervallo di tempo i clienti inglesi della banca potranno acquistare le soluzioni vita e malattia di Aviva.
L’agenzia di rating internazionale Standard & Poor’s lo ha già sottolineato più volte: nei prossimi due anni nuovi downgrade potrebbero interessare il sistema assicurativo francese. Attualmente, più della metà delle prospettive legate alle imprese francesi sono infatti negative.
Ancora false polizze Rc Auto. L’Isvap informa che sono stati segnalati casi di commercializzazione di polizze Rc Auto con intestazione “Credit Agricole Assurance”. L’Istituto di vigilanza informa che la società non rientra tra le compagnie autorizzate o, comunque, abilitate all’esercizio dell’attività assicurativa sul territorio della Repubblica.
Gli agenti del Comando di Polizia Locale di Ciampino hanno scoperto un vero e proprio laboratorio adibito alla produzione di falsi contrassegni Rc Auto. A costituire la centrale di false polizze, due pensionati over 70 che avevano messo su un giro di affari che prevedeva l’acquisto di auto usate e la loro esposizione e rivendita nelle vie ad alto scorrimento di traffico, principalmente Via Appia Nuova, con l’apposizione di contrassegni di assicurazione auto contraffatti.
Il costo della benzina e quello polizza Rc Auto sono arrivati a livelli talmente elevati che in tempi di crisi l’11%degli automobilisti italiani ha deciso di non rinnovare la copertura assicurativa per il prossimo anno e di tenere ferma in garage la propria auto.
Recuperare con azioni concrete lo spirito comunitario per proteggere e rilanciare l’Unione Europea. È questo il messaggio lanciato dalle imprese al Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e al Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, in una lettera inviata ieri da Abi, Ania, Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria e R.ETE. Imprese Italia in vista del vertice del prossimo 28 giugno.
Di cyber risk se ne parla da tempo e, come succede spesso, si mette l’accento sullo scarso utilizzo delle imprese italiane di coperture assicurative per i rischi tecnologici. Ma il problema non riguarda solo il nostro Paese. O meglio: forse a leggere i risultati di un’indagine realizzata da QBE, dove risulta che il 50% delle aziende inglese è esposto a rischi tecnologici, l’allarme potrebbe risuonare ancora più forte. Sì perché se questa è la fotografia della situazione di un mercato evoluto come quello britannico, figuriamoci quali risvolti potrebbe avere in Italia un’analoga indagine.
Credit Suisse rimane una delle banche con il migliore rating assegnato da Moody’s Investors Service – solo due banche hanno un rating più elevato. Moody’s Investor Service ha annunciato pochi giorni fa il completamento della sua indagine su 17 banche che svolgono operazioni sul mercato dei capitali a livello globale, tra cui Credit Suisse, che ha subito un downgrade dei rating sui depositi e debito senior da Aa1 a A1. L’ outlook su tutti i rating è stabile.