
Una recente indagine condotta dall’Istituto Key-Stone per l’osservatorio OmniSalus su un campione di 2.985 adulti italiani ha fotografato un cambiamento profondo nelle abitudini di vita post-pandemia. Secondo i principali risultati dello studio, riportati dall’agenzia Radiocor, il 63% degli intervistati ha dichiarato di aver adottato nuovi comportamenti orientati al benessere proprio dopo l’emergenza sanitaria, segno che il Covid-19 ha lasciato un’eredità non solo sanitaria ma anche culturale.
Insomma, scampato il pericolo la salute è entrata con forza nella routine quotidiana: il 65% degli italiani afferma di impegnarsi attivamente nella cura del proprio stato fisico, e la metà della popolazione si sottopone regolarmente a check-up e visite mediche.
“Un segnale positivo che conferma la diffusione di una cultura della prevenzione, ormai parte integrante della vita quotidiana”, sottolineano i curatori dello studio. Tuttavia, il dato varia sensibilmente in base all’età: solo il 32% degli under 30 si sottopone a controlli regolari, mentre tra gli over 60 la percentuale sale al 63%.
Anche l’immagine corporea ha assunto un ruolo centrale: oltre il 60% degli italiani attribuisce grande importanza alla cura dell’aspetto fisico, e due giovani su tre sotto i 30 anni mettono in relazione estetica e benessere interiore, una percentuale che scende al 50% tra gli over 60. Il 42% pratica sport o attività fisica, il 41% cura con attenzione l’alimentazione, il 39% si dedica alla cura dei capelli e il 32% segue una routine per la pelle.
Persino il sorriso è diventato una priorità: il 16% ha iniziato a dedicare maggiore attenzione alla cura dei denti. Attenzione anche per il benessere mentale: il 14% degli italiani ha intrapreso percorsi di mindfulness, yoga, meditazione o psicoterapia. “La pandemia ha accelerato una trasformazione culturale che era già in atto, rendendo il benessere una dimensione quotidiana e trasversale”, spiegano gli esperti. Un cambiamento che non riguarda solo il corpo, ma anche la mente e l’approccio alla vita, e che potrebbe influenzare in modo duraturo il modo in cui gli italiani si relazionano alla salute e alla prevenzione.