
Munich Re ha chiuso l’esercizio 2019 con un utile netto in crescita del 17,4% a 2,7 miliardi di euro, superando così l'obiettivo di 2,5 miliardi di euro. L’utile operativo è salito a 4 miliardi rispetto ai 3,72 miliardi dell’anno precedente. Il gruppo riassicurativo tedesco si è inoltre detto fiducioso sul raggiungimento di un risultato netto di 2,8 miliardi a fine 2020.
L’attività di riassicurazione da sola ha generato utili per 2,27 miliardi di euro nel corso dell’anno, ma ha sofferto nel quarto trimestre con un utile netto in calo del 37% a 116 milioni di euro.
Le perdite derivanti da catastrofi naturali hanno raggiunto 2,05 miliardi di euro nel 2019 (rispetto a 1,26 miliardi nel 2018), di cui 780 milioni e 530 milioni rispettivamente a causa dei tifoni Hagibis e Faxai in Giappone. Le perdite legate a cause umane sono state pari a 1,07 miliardi di euro (+ 19,5%), in particolare a causa di incidenti aerei e incendi.
Nella riassicurazione danni i premi hanno raggiunto i 22 miliardi (da 20,4 mld) e l’utile è salito a 1,56 miliardi (da 1,13 mld). Il combind ratio a causa di alte perdite da sinistri è peggiorato al 101% da 99,4% e nel quarto trimestre ha toccato 112,5%. Il volume dei grossi sinistri (oltre 10mln di perdite) è aumentato a 3,1 miliardi (da 2,15 mld) sull’anno.
Il comparto riassicurativo vita ha contribuito all'utile per 706 milioni (-3%), con un aumento dei premi a 11,7 miliardi (da 10,8 mld). La controllata assicurativa Ergo ha generato profitti per 440 milioni (da 412 mln), con premi stabili a 18,9 miliardi. Il risultato da investimenti è salito a 7,7 miliardi da 6,5 miliardi, mentre il Roe è passato dall’8,4% di fine 2018 al 9,2% del 2019 e la Solvency II ratio si è attestata al 237% (da 245%).