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Aiba: oltre 1,6 mld il fabbisogno assicurativo delle aziende sanitarie

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Venerdì, 30 Marzo, 2012 - 11:44
Autore: Gillespie

L’AIBA (Associazione Italiana dei Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni) ha avviato in partnership con il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università La Sapienza di Roma un progetto di ricerca per sviluppare un modello statistico-attuariale finalizzato alla determinazione del valore corretto del rischio RC professionale per le aziende ospedaliere. Il progetto si colloca nell’ambito delle attività e delle valutazioni per la determinazione del prezzo delle coperture assicurative dei rischi di Responsabilità Civile conseguenti a eventi di Medical Malpractice.

I primi risultati dello studio sono stati presentati durante il convegno nazionale di AIBA “Sanità pubblica e assicurazioni: la proposta dei Broker per la tutela del cittadino”: il fabbisogno assicurativo delle strutture sanitarie per mettersi al riparo dai casi di malasanità supera il tetto di 1,6 miliardi di Euro. Il risultato emerge da un’analisi eseguita su un campione di 126 strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale. È stato quindi determinato il fair value (valore corretto) del premio puro calcolato senza considerare i caricamenti: la spesa media annua che dovrebbero sostenere le aziende sanitarie del Sud per un’adeguata copertura assicurativa è di 1,7 milioni di euro, mentre al nord il valore medio sale a 2,7 milioni di euro. Effettuando una proiezione sulle strutture sanitarie italiane censite dal Ministero della Salute la ricerca AIBA rileva che lo Stato dovrebbe spendere 1,6 miliardi di euro l’anno per rispondere alle esigenze assicurative delle aziende sanitarie. Si tratta di definire quale parte di rischio debba essere assicurabile per trovare un giusto equilibrio tra rischio ritenuto e rischio trasferito al settore assicurativo.

La soluzione proposta da AIBA per risolvere questo grave problema dagli importanti risvolti sociali punta a determinare la parte di rischio che per frequenza e costo medio potrebbe essere finanziata mediante un contributo (fiscale o di altra natura) su base nazionale costituendo un primo strato di competenza pubblica, gestito da un Fondo di Solidarietà Nazionale. Un secondo livello sarebbe lasciato alle compagnie di assicurazioni private operanti in concorrenza e senza vincoli di obbligatorietà. Il modello di gestione dei rischi suddiviso tra pubblico e privato ha già mostrato le sue potenzialità nel settore delle coperture assicurative dei rischi agricoli dove è stata applicata una metodologia in grado di favorire una migliore conoscenza dei rischi, al punto da portare a una riduzione della quota gestita mediante intervento pubblico. 

Entro giugno 2012 la ricerca di AIBA diventerà una pubblicazione scientifica che sarà messa a disposizione delle Istituzioni per creare un Tavolo tecnico dove i soggetti interessati (Ministero della Salute, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Economia, Consap, Isvap, Ania, Anra e Aiba) avranno gli strumenti tecnici adeguati e i dati sulla sinistrosità reale per poter individuare meccanismi virtuosi che riportino gli assicuratori a offrire le garanzie necessarie alle strutture sanitarie.

 “Non è vero che mancano dati in questa materia. Ci sono diverse fonti informative sul problema del risk management delle aziende ospedaliere e della rischiosità della professione medica. In ossequio alla propria mission – sottolinea Francesco Paparella - l’AIBA cerca di stimolare tutte le parti interessate perché mettano a fattor comune le proprie conoscenze tecniche. L’obiettivo è favorire la condivisione dei dati per individuare una soluzione praticabile che, oltre a ridare ordine al comparto, possa offrire tutela reale ai cittadini vittime di comportamenti gravemente colposi da parte della classe medica”.


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