
C’è un dato che non lascia spazio a interpretazioni: il 32% dei giovani italiani tra i 18 e i 40 anni ha vissuto l’ansia come stato d’animo dominante negli ultimi dodici mesi. Lo rivela l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, e non è solo una fotografia emotiva, ma un segnale d’allarme che chiama in causa anche il mondo delle assicurazioni. Perché se il 77% degli intervistati riconosce che ansia e preoccupazione incidono negativamente sulla propria salute, è evidente che la protezione non può più limitarsi al piano fisico, ma deve abbracciare anche quello mentale.
“La salute psicologica è parte integrante del benessere complessivo e le compagnie assicurative devono iniziare a considerarla come tale”, afferma un esperto del settore, sottolineando come il 49% dei giovani valuti il proprio stato mentale come “buono” o “ottimo”, mentre uno su cinque lo definisce “scarso” o “pessimo”. In questo contesto, il dato che il 31% si sia rivolto almeno una volta al mese a uno psicologo nell’ultimo anno non è solo un segnale di disagio, ma anche di consapevolezza. I giovani vogliono stare meglio, desiderano uno stile di vita più salutare, equilibrato e attento all’ambiente, e pensano di dedicare più tempo a se stessi e alle relazioni.
Ma è il futuro a pesare come un macigno: il 55% ci pensa quasi ogni giorno, e le preoccupazioni principali sono il costo della vita, il mercato del lavoro, i conflitti globali e lo stato della sanità pubblica. Guardando più lontano, a vent’anni, il cambiamento climatico entra prepotentemente tra le paure, ma il caro vita resta il nemico numero uno. In questo scenario, la stabilità economica diventa l’obiettivo più ambito (61%), seguita dal benessere fisico (57%) e psicologico (53%). Solo il 43% punta a formare una famiglia e appena il 37% considera il successo professionale come traguardo prioritario.
È un quadro che impone una riflessione profonda anche al mondo assicurativo, chiamato a ripensare le proprie offerte e il proprio ruolo. Non basta più garantire una copertura contro gli imprevisti: oggi serve accompagnare le persone, soprattutto i più giovani, in un percorso di fiducia, protezione e serenità. Perché in un’epoca in cui l’ansia è diventata compagna quotidiana, l’assicurazione può e deve essere uno strumento per vivere meglio, non solo per sentirsi al sicuro.