
GFK, la principale società di ricerche di mercato operante nel settore dell’elettronica, ha avviato lo scorso mese di febbraio un monitoraggio settimanale per analizzare gli effetti del Coronavirus sui mercati, i consumatori e i media.
Durante il lockdown gli italiani hanno ovviamente dedicato molto più tempo agli strumenti digitali legati alla comunicazione, ai social media e allo streaming.
Tuttavia, sono emerse diversità di comportamento tra le diverse generazioni.
L’incremento più alto in termini di tempo dedicato si è avuto tra Baby Boomers (+16%) e Generazione X (+14%), che probabilmente durante il periodo di isolamento si sono dovuti abituare a utilizzare gli strumenti di comunicazione a distanza, per necessità legate allo smart working o al mantenimento delle relazioni sociali. Tra i più giovani, già più in confidenza con gli strumenti digitali, l’incremento è stato più ridotto: +9% per i Millennials e +3% per la Generazione Z.
Considerando il totale del tempo dedicato al digitale, la Generazione Z durante il lockdown sta dedicando più tempo del solito al fitness, alla Gdo (incluso il fare la spesa) e a tutto quello che riguarda la cucina.
I Millennials in quarantena hanno incrementato soprattutto il tempo online dedicato alla cucina, alla Gdo e all’informazione quotidiana. Anche per la Generazione X l’incremento più significativo di tempo nella sfera digitale ha riguardato la cucina, ma al secondo posto troviamo gli strumenti digitali della pubblica amministrazione (PA online) e al terzo la Gdo. Ancora diversa la classifica per i Baby Boomers, che hanno incrementato soprattutto il tempo online dedicato alla Gdo, seguito dalla PA online e dal settore non profit. In questa ultima categoria rientrano anche tutte le iniziative legate a donazioni, raccolte fondi e volontariato, per le quali gli italiani più maturi hanno intrapreso diverse iniziative sfruttando gli strumenti digitali.