
Il Piemonte si conferma una regione all’avanguardia nel welfare aziendale, con un aumento significativo delle piccole e medie imprese che adottano politiche avanzate di benessere per i dipendenti. Negli ultimi otto anni, la percentuale di aziende con un livello alto o molto alto di welfare è passata dal 10% al 32%, come emerge dal Rapporto Welfare Index PMI Piemonte, presentato a Torino nell’ambito del roadshow 2025 promosso da Generali in collaborazione con le principali Confederazioni italiane.
L’iniziativa, che coinvolge Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio, mira a diffondere la cultura del welfare tra le PMI, sempre più consapevoli del suo valore strategico. Francesco Bardelli e Marco Oddone, rappresentanti di Generali Italia, hanno sottolineato l’impegno del gruppo nel sostenere le imprese attraverso soluzioni personalizzate e progetti come Welfare Index PMI, che analizza e promuove modelli virtuosi su tutto il territorio nazionale.
Il Piemonte, con il suo tessuto produttivo dinamico e socialmente responsabile, si distingue per best practice e numeri significativi: su 535 imprese regionali partecipanti all’ultima edizione, 14 sono state classificate come Welfare Champion (il livello più alto) e 74 come Welfare Leader. Con un contributo del 7,3% al PIL italiano e una forte presenza nei settori manifatturiero, energetico e finanziario, la regione dimostra come il welfare aziendale possa avere un impatto concreto sulle comunità locali, raggiungendo il 42,4% delle famiglie con almeno un componente dipendente.
Tra le aree più virtuose spicca il Sud Piemonte (Cuneo, Asti, Alessandria), dove il 36,8% delle imprese ha un welfare avanzato, mentre il Terzo Settore e gli studi professionali registrano le percentuali più elevate (oltre il 48%). Anche la dimensione aziendale gioca un ruolo chiave: nelle realtà con più di 100 dipendenti, l’80% adotta politiche strutturate, segno di una crescente attenzione alla sostenibilità e al benessere organizzativo.
I dati confermano inoltre che il welfare paga: le aziende più evolute ottengono migliori performance in termini di produttività, occupazione e riduzione degli infortuni. Con il 17% delle PMI piemontesi che considera il welfare un asset strategico (un punto sotto la media nazionale), la sfida ora è estendere questi modelli anche alle realtà più piccole, consolidando il Piemonte come laboratorio di innovazione sociale e motore di crescita per il Paese.