I problemi di ordine economico si confermano le priorità che il Governo nazionale dovrebbe affrontare secondo i cittadini italiani (39%) ed europei (40%) e, complice l’inizio dell’intervento militare russo in Ucraina, risultano in ulteriore crescita rispetto all’anno scorso (30%).
I timori che, invece, destano maggiore apprensione negli italiani sono quelli riconducibili all’insicurezza globale (75%), ossia le paure legate ad “Ambiente e natura”, “Sicurezza alimentare”, “Guerre” e “Globalizzazione”.
Il 59% dei giovani italiani (contro una media europea del 52%) è convinto che oggi l’unica speranza per fare carriera sia andare all’estero e il 62% (rispetto al 50% degli europei) pensa che i lavoratori anziani blocchino le carriere dei giovani.
È quanto emerge dalla quattordicesima edizione del rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, realizzato da Demos&Pi e Fondazione Unipolis, che, in questa edizione, ha realizzato due rilevazioni demoscopiche che indagano sull’evoluzione del senso di insicurezza dei cittadini e, per la prima volta, sul tema della giustizia intergenerazionale per i giovani italiani.
Il secondo posto del podio delle priorità ed emergenze è rappresentato, in Italia, da inefficienza e corruzione politica (17%) davanti a cambiamento climatico (9%) e qualità dei servizi (9%). Al quarto posto la guerra che, invece, a livello europeo rappresenta il secondo problema (12%) davanti al cambiamento climatico (9%).
La preoccupazione per il Covid-19 sembra non occupare più largo spazio nelle paure dei cittadini italiani ed europei. Nel 2021, 1 italiano su 4 indicava la gestione della pandemia come priorità. Oggi tale dato, in Italia e in Europa, si attesta intorno al 5%.
Nel dettaglio, per quanto concerne le questioni economiche, il grado di soddisfazione complessivo dei nostri concittadini circa l’andamento dell’economia nazionale risulta piuttosto basso (29% rispetto a una media europea del 36%).
Più elevato è il dato relativo alla soddisfazione della situazione economica della propria famiglia (55% rispetto a una media europea del 51%) mentre solo 1 italiano su 3 (rispetto al 49% registrato in Europa) è soddisfatto delle opportunità di lavoro.
L’andamento delle preoccupazioni economiche è strettamente legato all’inizio del conflitto in Ucraina e, in merito, nell’opinione pubblica italiana è forte la percezione di un conflitto che possa andare ben oltre i due paesi direttamente coinvolti. Solo il 19% degli intervistati (20% in Europa) pensa, infatti, si tratti di una questione isolata, mentre il 58% (55% in Europa) è dell’avviso che la guerra investirà altri paesi della stessa area e il 23%(24% in Europa) che assumerà presto proporzioni mondiali.
Infine, il 54% degli italiani (61% degli europei) si dice favorevole alla formazione di un esercito europeo.