
Siamo ormai agli ultimi giorni del countdown che precede l’assemblea di Generali di venerdì 29 aprile che chiuderà la lunga stagione di tensioni e battaglie di posizionamento.
Ancora poche ore per sapere quale sarà il futuro assetto del Leone. Se prevarrà la continuità assicurata da Philippe Donnet, oppure il cambiamento ispirato dal secondo azionista del gruppo assicurativo triestino, l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone.
Intanto, nelle risposte ai soci in vista dell’assemblea, Generali ha precisato che i suoi azionisti sono circa 190mila, il 65% dei quali basati in Italia e il 33% all’estero, secondo i dati aggiornati al primo marzo. Il Leone precisa anche di avere un’esposizione in titoli obbligazionari governativi di 194,3 miliardi, di cui 63 miliardi emessi dall’Italia.
Generali precisa inoltre che “le vigenti procedure assicurano la correttezza delle relazioni con parti correlate, inclusa Mediobanca, e già prevedono regole più stringenti rispetto ai requisiti di legge allineandosi alle migliori pratiche di mercato”.
Come previsto dalla vigente normativa “non vengono sottoposte alla valutazione preventiva del comitato parti correlate le operazioni di valore non significativo e le operazioni che rientrano nell’operatività ordinaria del gruppo”.
Infine, il gruppo triestino ricorda che “all’esito delle deliberazioni adottate dall’assemblea, gli azionisti legittimati hanno sempre il diritto di agire avanti al giudice competente per impugnare qualsivoglia deliberazione assembleare, ove ne ricorrano i presupposti”.