
Secondo Finaccord il giro d’affari del settore life insurance ha raggiunto nel 2015 quota 2,52 trilioni di dollari a livello mondiale.
Il tasso di crescita registrato è del +4,3% (+2,7% in termini reali, ovvero tenendo conto dell’inflazione) per ogni anno a partire dal 2011, quando il comparto fatturava $2,13 trilioni. Sul totale, più di 2 trilioni sono attribuibili ai piani pensionistici e alle assicurazioni sui risparmi, mentre “solo” i restanti 429 miliardi di dollari corrispondono alle polizze vita vere e proprie.
I mercati più grandi in termini di volume sono gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina, che valgono rispettivamente $540,5, $322,3 e $245,6 miliardi. Quelli con il maggior tasso di crescita annuo invece sono Russia (+38,1%), Argentina (+23,4%) e Vietnam (+21,9%).
Il rapporto tra le polizze vita e i piani pensionistici varia poi notevolmente da paese a paese: in Colombia per esempio le prime costituiscono l’83,4% del mercato, mentre in Finlandia solo il 2,1%. Nel complesso nei paesi in via di sviluppo il livello di protezione è molto più basso che in quelli industrializzati. Esiste un enorme divario anche per quanto riguarda il costo dei premi, per esempio in stati come India, Indonesia, Filippine e Vietnam è mediamente inferiore ai 5 dollari all’anno, mentre nei paesi scandinavi arriva fino a $4.000.
Nei prossimi anni inoltre – indicativamente fino al 2019 – il ritmo di espansione del settore aumenterà ancora, e in tre anni il mercato globale arriverà a registrare un giro d’affari di $3,07 trilioni ($2,87 se rapportati al tasso di inflazione previsto).
La sfida principale che le compagnie e le istituzioni devono prepararsi ad affrontare è l’invecchiamento della popolazione, trend che influenzerà fortemente il modello di business e in particolar modo le condizioni delle polizze vendute.