
Evan Greenberg, chairman e CEO of Chubb, non le manda a dire e accusa i broker di comportamenti abusivi. Sostiene che alcuni broker adottano comportamenti che richiederebbero sanzioni disciplinari da parte del Regulator.
Un intervento a gamba tesa quello di Greenberg che nello specifico accusa alcuni intermediari di richiedere delle commissioni considerate “eccessive” e che per le compagnie sarebbero “semplicemente insostenibili”.
Secondo Greenberg tutto ciò avrà delle conseguenze negative sui clienti e anche il regulator dovrà prendere posizione su questa tendenza degli intermediari. Insomma, il numero uno di Chubb prefigura un nuovo capitolo della storia vissuta ormai più di dieci anni fa, quando il Procuratore Generale di New York, Eliot Spitzer, vietò ai grandi broker di ricevere un certo tipo di commissioni, lasciando però spazio libero ai piccoli che continuarono a percepirle sollevando dubbi sulla legittimità di quelle decisioni.
Un atteggiamento ambiguo cui il regulator mise fine nel 2010 rendendo il regime di compliance per i grandi broker in linea con le pratiche di tutti gli operatori. Il che favorì la ricomparsa di tipologie di commissioni che si erano volute cancellare. Nella sua lettera annuale agli azionisti Greenberg punta apertamente il dito “sui comportamenti abusivi di alcuni broker che si arricchiscono alle spalle di clienti e sottoscrittori. Si tratta di comportamenti predatori che si sono dimostrati in tutto il mondo, e sul mercato di Londra in particolare, semplicemente insostenibili dal punto di vista dei sottoscrittori e che inevitabilmente si ritorceranno in un prossimo futuro contro gli stessi intermediari”.