Parla Mauro Plantone, Senior Risk Engineer (Property & Liability) AXA XL Risk Consulting in Italia

È di questi giorni la notizia del nuovo servizio di AXA XL dedicato alla mitigazione dei rischi ambientali. Per saperne di più, abbiamo contattato Mauro Plantone, Senior Risk Engineer (Property & Liability) AXA XL Risk Consulting in Italia. Per prima cosa, quali sono le caratteristiche del nuovo servizio e quali gli obiettivi dell’iniziativa?
“Gli assicuratori di responsabilità civile ambientale, comprese le società della Divisione AXA XL, si basano sulle valutazioni dei rischi ambientali per sottoscrivere le loro coperture e sostenere gli sforzi dei clienti per gestire meglio e ridurre le loro esposizioni”, risponde Mauro Plantone che aggiunge: “Quando la polizza copre solo un numero esiguo di impianti produttivi, il processo di valutazione di solito non è eccessivamente oneroso.
Per le società multinazionali con un gran numero di siti, invece, AXA XL propone un processo di valutazione del rischio sviluppato in tre fasi. La prima è un'analisi a livello di portafoglio per sviluppare un "punteggio di sensibilità ambientale" per ogni sito; si tratta di una misura aggregata che mostra i rischi relativi di responsabilità ambientale per ogni impianto in portafoglio. Successivamente, viene condotto un ulteriore studio sui siti con un punteggio elevato per comprendere meglio le esposizioni e le potenziali responsabilità. Infine, vengono effettuate indagini in campo presso gli impianti aventi sensibilità ambientali più significative; l'obiettivo è quello di sviluppare strategie di prevenzione e mitigazione delle perdite per ridurre i rischi.
Questa soluzione associa l’esperienza dei nostri ingegneri, algoritmi di elaborazione automatica ed applicazioni di intelligenza artificiale, per trasformare i dati ambientali e climatologici provenienti da molteplici fonti in analisi di rischio concretamente utilizzabili”.
La soluzione è disponibile attraverso la piattaforma Risk Scanning, può spiegarci meglio di cosa si tratta?
“Innanzitutto partiamo dal “Risk Scanning” che – spiega Plantone - è una piattaforma innovativa capace di utilizzare sofisticati algoritmi probabilistici rielaborati da ingegneri esperti per realizzare valutazioni multirischio su più siti produttivi di una stessa azienda cliente, aiutandoli in tal modo ad ottimizzare gli investimenti e salvaguardare gli asset aziendali. Partiamo dal presupposto che la combinazione di competenze tecniche di risk engineering e di intuizioni data-driven sia essenziale per aiutare le aziende a gestire ed attenuare la propria esposizione al rischio e proteggere progetti e redditività.
“Environmental Sensitivity” è, invece, un tool accessibile attraverso la piattaforma Risk Scanning e, coerentemente con la logica del Risk Scanning, utilizza applicazioni di apprendimento automatico e capacità di intelligenza artificiale (AI) per raccogliere, sintetizzare ed analizzare enormi quantità di dati. I set di dati includono informazioni strutturate dalle agenzie pubbliche, dati in streaming da sensori o contatori, dati climatici ed informazioni specifiche del cliente come la posizione e le attività del sito. Lo strumento attualmente include set di dati completi per le regioni geografiche di Europa e UK.
Quali sono i vantaggi di questo nuovo strumento per i clienti?
“I vantaggi di questo nuovo strumento per i clienti sono molteplici. In primo luogo, aumenta e rende uniforme la conoscenza di un cliente verso le proprie esposizioni in materia di responsabilità civile ambientale di ogni suo impianto. In altre parole, le aziende in cui le responsabilità ambientali sono una preoccupazione potenziale possono, attraverso tale strumento, ricevere una preliminare valutazione delle esposizioni ambientali dei propri siti, con un rating di rischio associato che ne permette una collocazione definita all’interno di una mappa di rischio, così da poter identificare quelli con la maggiore esposizione alle problematiche ambientali. Tuttavia, quando il portafoglio comprende molti impianti ubicati in luoghi diversi, i dati del cliente rispetto ai vari siti spesso variano a seconda della data di aggiornamento, e sono stati generati da diversi consulenti esterni utilizzando fonti e metodologie diverse. Quindi, è difficile, se non impossibile, dare la priorità ai siti in cui le esposizioni ambientali risultano essere più significative.
In secondo luogo, l’output finale è una valutazione dettagliata e coerente di ogni sito all'interno di un portafoglio basata sui dati più recenti provenienti dalle fonti più sofisticate. Ciò significa che le valutazioni prodotte dal nostro nuovo strumento contribuiranno a garantire che le polizze di responsabilità ambientale dei clienti riflettano in modo equo e accurato le esposizioni. Con i venti contrari dell'economia che la maggior parte delle aziende sta affrontando al giorno d'oggi e un mercato assicurativo sempre più hardening, questa valutazione dettagliata delle potenziali responsabilità ambientali potrebbe rivelarsi molto utile.
In sintesi, la soluzione Risk Scanning e il tool di “Environmental sensitivity” sono, a mio avviso, buoni esempi di come gli assicuratori stiano sfruttando i "big data" per aiutare i clienti a gestire meglio i rischi e, di conseguenza, a definire business più resilienti”.