
Continua nel secondo trimestre 2023 la rapida crescita degli indici di riferimento Euribor avviatasi a inizio 2022 con impatti sulla tipologia di tasso preferita da privati e famiglie che, nel momento della scelta, tornano a optare in massa per i mutui a tasso fisso nel 97% dei casi.
La rapida ascesa dei tassi variabili e il conseguente caro rata per i sottoscrittori di un mutuo a tasso variabile riaccendono il forte interesse per i mutui surroga - da mutuo a tasso variabile a mutuo a tasso fisso - mutui che arrivano a spiegare nel II Trimestre il 24% delle erogazioni di nuovi mutui sul canale online. È quanto emerge dalla Bussola Mutui CRIF - MutuiSupermarket.it aggiornata al II trimestre 2023.
Anche nel corso del secondo trimestre 2023, l'indice Euribor 3 mesi cresce in maniera decisa, passando da un valore medio del 2,91% a marzo a un 3,54% medio a giugno. Parallelamente l'indice IRS a 20 anni sullo stesso periodo cresce debolmente - da un valore medio del 2,88% a uno del 2,90% - rimanendo sostanzialmente insensibile agli aumenti dei tassi stabiliti dalla BCE.
L'andamento di crescita a due velocità degli indici, assieme al timore di ulteriori rialzi dei tassi Euribor sui prossimi mesi, generano una vera e propria integrale polarizzazione della domanda di nuovi mutui sulla scelta del mutuo a tasso fisso, coerentemente con quanto già osservato nel periodo 2021 - inizio 2022.
La percentuale delle richieste sul canale online di mutuo a tasso fisso passa infatti dal 58% del totale nel terzo trimestre 2022 al 97% nel secondo trimestre 2023.
Entrando nel dettaglio, si può rilevare come l'aumento di popolarità registrato per i mutui a tasso fisso nel corso degli ultimi trimestri sia da collegare anche a nuove offerte mutuo che presentano tassi fissi maggiormente vantaggiosi rispetto a omologhi mutui a tasso variabile.
Prendendo in considerazione un esempio tipico di mutuo acquisto casa – mutuo di € 140.000, valore immobile € 220.000 e durata 25 anni – un richiedente di 35 anni può rilevare oggi sul mercato un miglior tasso variabile pari al 4,33% e ottenere una rata mensile di 757 euro. Per la medesima operazione il miglior tasso fisso finito permette oggi di ottenere un tasso del 3,45% (quindi quasi uno 0,9% in meno rispetto all'omologo tasso variabile) con una rata mensile fissa di 697 euro, inferiore di 60 euro rispetto alla rata dell'omologo mutuo a tasso variabile.
Questa situazione appare quanto mai conveniente e riguarda ogni principale durata del mutuo dai 10 ai 40 anni: nel mese di luglio 2023, privati e famiglie possono quindi sottoscrivere un mutuo a tasso fisso - che permette il mantenimento di una rata fissa per tutta la durata del piano di rimborso del mutuo - a condizioni migliorative rispetto a un omologo mutuo a tasso variabile, mutuo che normalmente presenta tassi inferiori in quanto porta con sé il rischio di una rata potenzialmente soggetta ad aumenti futuri, in funzione dell'andamento dell'indice Euribor.
Le erogazioni di mutui con finalità surroga hanno iniziato a crescere arrivando a spiegare nel secondo trimestre 2023 il 24% del totale erogazioni on line rispetto a un 7% registrato nel quarto trimestre 2022.
L'aumento tassi incide infine anche sulla composizione della domanda di mutuo per fasce di età. In particolare, la fascia di richiedenti Giovani Under 36 mantiene il suo peso sui minimi da 2 anni, al 29% del totale richieste, anche nel secondo trimestre 2023. L'aumento del costo del denaro - a parità di reddito - riduce infatti in maniera sensibile il capitale ottenibile tramite un nuovo mutuo casa; questa riduzione di capacità di acquisto ha spinto nel tempo una parte crescente del segmento di mercato Under 36 a rinviare la decisione di acquisto casa e, di conseguenza, la decisione di richiesta mutuo.