Domenica 10 settembre l’occhio dell’uragano Irma ha colpito le coste delle isole Keys in Florida, con forti venti e pioggia, causando la morte di almeno tre persone e lasciando senza elettricità oltre tre milioni di abitanti. Più di cinque milioni di residenti dell’intero stato hanno ricevuto l’ordine di evacuazione.
Secondo i meteorologi, quando Irma ha colpito le coste della Florida aveva la potenza di un uragano di categoria 4. Ora è stato declassato a 2, con venti fino a 195 chilometri orari, e si dirige verso la Georgia.
Verso le 21 ora italiana di domenica l’uragano ha effettuato il suo secondo impatto sulla Florida, a Marco Island, nel Golfo del Messico, a sud-ovest dello stato.
Solo in Florida la forza distruttrice dell’uragano potrebbe aver provocato danni economici per 300 miliardi di dollari e diventare un vero e proprio incubo per le compagnie di assicurazioni. Il conto finale potrebbe quindi essere superiore ai 160 miliardi di dollari pagati nel 2005 dopo che l’uragano Katrina spazzò New Orleans.
L’agenzia federale statunitense NOAA che si occupa del monitoraggio di questi eventi atmosferici prevede che la tempesta devasterà l’intero stato nelle prossime 36 ore, fino a raggiungere le zone interne degli stati orientali degli Stati Uniti.
Irma arriva a poche settimane di distanza da Harvey, l’uragano abbattutosi su Texas e Lousiana che secondo Torsten Jeworrek, membro del board del riassicuratore tedesco Munich Re, dovrebbe complessivamente costare agli assicuratori tra i 25 e i 30 miliardi di dollari.