
Tra i progetti di Generali c’è quello di crescere in Svizzera. In un’intervista pubblicata dalla Schweiz am Wochenende. Il Ceo della controllata svizzera di Generali, Christoph Schmallenbach, ha spiegato che la compagnia italiana vuole aumentare i consulenti, attualmente 150, che operano sul mercato elvetico.
“Abbiamo già una buona presenza in Svizzera: disponiamo di sei centri regionali nella Svizzera tedesca, cinque nella Svizzera francese e uno in Ticino. Questi dodici centri rimarranno, ma aumenteremo il numero di agenti per regione. Oggi ne abbiamo circa 350 venditori: vogliamo aggiungerne 50 all'anno fino ad arrivare a circa 500”,
In carica da febbraio 2022, il manager intende cambiare profondamente approccio aziendale. “Gli assicuratori pensano ancora in termini di copertura assicurativa, alla casa, ai viaggi, all'auto, all'ospedale. I nostri clienti, invece, desiderano soluzioni totali, ragionano in modo orizzontale. Per questo motivo vogliamo abbandonare il concetto di copertura assicurativa e orientarci verso le soluzioni per i clienti”.
Secondo Schmallenbach “il cliente ha bisogno, ad esempio, di un'offerta conveniente per le sue vacanze nel corso dell'anno. Vuole un'assicurazione per l'annullamento del viaggio in caso di imprevisti, ha bisogno di una polizza sanitaria valida all'estero, che garantisca il rimpatrio se si ammala seriamente. E forse ha anche bisogno di un'assicurazione auto supplementare per la vettura a noleggio. Vorrebbe stipulare tutte queste assicurazioni con un'unica firma e con un'unica polizza: questo è ciò che vogliamo offrir loro in futuro”.
Non si tratta di stravolgere il mercato, perché “continueremo a offrire assicurazioni vita e danni anche in futuro. Vogliamo solo ricomporre gli elementi costitutivi dell'offerta, nell'interesse dei clienti”.
Resta comunque centrale la figura dell’intermediario assicurativo, perché il mondo delle polizze è alquanto complicato e le persone hanno sempre bisogno di un servizio di consulenza.
“Sono nel settore da molto tempo e ricordo bene le previsioni della metà degli anni 90, quando arrivò internet”, afferma Schmallenbach. “All'epoca si diceva che in futuro il 20% di tutti i contratti assicurativi sarebbe stato venduto online. L'unico ramo di attività in cui ci avviciniamo a questa cifra è l'assicurazione auto, perché si tratta di un prodotto altamente standardizzato. Per tutti gli altri segmenti, soprattutto nel settore vita, la quota è a una sola cifra”.