
È uno scenario ancora caratterizzato da forte incertezza quello che stiamo vivendo, con un contesto macroeconomico globale soggetto anche agli sviluppi geopolitici, da ultimo il conflitto israelo-palestinese, che hanno ulteriormente complicato la situazione internazionale.
EY, grazie al suo modello proprietario, nell’EY Italian Macroeconomic Bulletin analizza con cadenza trimestrale lo scenario macroeconomico globale, europeo e italiano.
Nel secondo trimestre del 2023 il PIL italiano ha registrato una contrazione dello 0,4% rispetto al trimestre precedente (crescita congiunturale) ed una crescita dello 0,3% rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente (crescita tendenziale).
Il dato rappresenta una revisione al ribasso rispetto alla stima preliminare di fine luglio 2023, quando si attestava una contrazione congiunturale pari allo 0,3% ed una crescita tendenziale dello 0,6%.
Questa contrazione è la risultante di un andamento dei consumi sostanzialmente piatto rispetto al trimestre precedente (0,0%), ad un forte calo degli investimenti (-1,7%), e ad una riduzione delle esportazioni (-0,6%) legata ad un rallentamento dell’economia mondiale.
In riferimento ai consumi, la crescita nulla registrata nel secondo trimestre 2023 è da riferirsi principalmente ad una riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, dovuta ad un calo dei redditi reali legato ad un’elevata inflazione.
Tale riduzione è stata controbilanciata da un mercato del lavoro in salute e dall’utilizzo delle risorse rimanenti dal risparmio “forzoso” generato durante il periodo della pandemia. Per quanto riguarda l’andamento degli investimenti, invece, a pesare è principalmente il costo del denaro, significativamente più elevato rispetto agli anni precedenti, a seguito della stretta monetaria applicata dalla Banca Centrale Europea.
Sulla base delle informazioni riportate nelle sezioni precedenti e degli ultimi dati disponibili, è possibile delineare le prospettive per l’economia italiana per i prossimi trimestri.
Mario Rocco, Partner EY, Valuation, Modelling and Economics Leader, commenta: “In uno scenario congiunturale sempre più complesso, le previsioni di EY indicano per l'Italia una crescita del PIL dello 0,7% nel 2023 e dello 0,8% nel 2024, ed un tasso di inflazione che passerà dal 5,9% nel 2023 al 2,7% nel 2024. Gli elevati tassi di interesse, arma della BCE per combattere l’inflazione, si traducono in un elevato costo del debito per famiglie e imprese, scoraggiando consumi ed investimenti in tutta l’Unione europea. I consumi in Italia, tuttavia, hanno tenuto sinora e saranno ancora sorretti dalle riserve di risparmio e da un mercato del lavoro in salute. È vitale però monitorare la capacità reale di spesa dei consumatori appartenenti alla fascia di reddito media, che negli ultimi 20 anni, insieme alle fasce meno fortunate, ha perso molto del suo potere d’acquisto continuando ciononostante a rappresentare una buona quota del gettito dello Stato”.
I consumi privati, che rappresentano la componente più significativa del PIL, traineranno la crescita nel 2023 grazie ad un incremento dell’1,5% rispetto al 2022, perdendo parte dello slancio nell’anno successivo (1,1% nel 2024). Questi, infatti, beneficiano nel 2023 dello stato di salute del mercato del lavoro e della presenza di un eccesso di risparmio principalmente accumulato durante il periodo pandemico. Nel 2024 i consumi continueranno a mostrare una certa resilienza grazie ad una propensione al consumo più alta rispetto alle regolarità storiche. La crescita del PIL sarà inoltre sostenuta da un contributo positivo delle esportazioni nette, dovute ad un calo delle importazioni e ad un commercio mondiale in ripartenza. Sono attesi in frenata gli investimenti nel 2023 (-0,4%) e nell’anno successivo (-0,7%); anche in mancanza di ulteriori restrizioni monetarie, infatti, risultano comunque scoraggiati dai tassi di interesse elevati.