
Il report dell’agenzia Moody’s sul mercato assicurativo italiano indica ancora prospettive negative per il ramo vita, in linea con gli altri mercati europei, mentre i rami danni dovrebbero mantenersi sugli attuali livelli.
La previsione negativa di Moody’s per il ramo vita è la diretta conseguenza delle difficoltà economiche del nostro Paese che diminuiscono capacità e propensione al risparmio dei cittadini. Una situazione che continuerà presumibilmente a frenare sia le vendite di polizze vita sia la redditività del settore fino alla fine del tunnel della crisi finanziaria. Moody’s evidenzia anche la concorrenza mossa dal settore bancario che rende meno attrattivi di un tempo i prodotti assicurativi.
Le prospettive di stabilità del comparto danni rispondono all’attesa di un ulteriore miglioramento della redditività tecnica 2012 e una stabilizzazione nel 2013. Un trend positivo che secondo le analisi di Moody’s viene, anche in questo caso, annacquato dalla debolezza della situazione economica che terrà sotto pressione la qualità degli attivi e il livello di capitalizzazione del settore.
La volatilità dei mercati finanziari costringerà le compagnie ramo danni a mantenere una rigorosa disciplina nella gestione tecnica. Inoltre, Moody’s prevede che la recente legge 27/2012 (le cosiddette liberalizzazioni), avrà un impatto positivo sulle assicurazioni ramo danni, poichè ridurrà il costo delle micro-lesioni. L’impatto complessivo della legge sulla redditività del settore assicurativo sarà però marginale. Infatti, secondo Moody’s la maggior parte dei benefici sarà trasferita ai clienti delle compagnie di assicurazioni.
Complessivamente il deterioramento della qualità del credito sovrano italiano (attualmente con rating A3 negativo), avvenuto negli ultimi 12 mesi ha comportato per il settore assicurativo italiano una riduzione nella qualità dei portafogli di investimento degli assicuratori. Con il circa 40%, in media, degli attivi investiti in titoli di debito pubblico italiano, la qualità del portafoglio investimenti delle compagnie di assicurazioni dipende, in larga misura, dalla qualità del credito sovrano italiano. Alla concentrazione verso il debito pubblico italiano si aggiunge l'esposizione al settore bancario europeo, che rimane sotto pressione.
Infine, Moody’s rileva un notevole peggioramento del livello di capitalizzazione del settore rispetto al 2011, dovuto alla diminuzione del valore degli attivi, e prevede che la capitalizzazione rimarrà debole per tutta la durata della crisi finanziaria. Questi fattori negativi sono però controbilanciati, almeno in parte, dai robusti profili di liquidità delle compagnie che riducono il bisogno di vendere attivi a sconto, e dall’abilità degli assicuratori di condividere le perdite con i titolari delle polizze di assicurazione vita.