
Il gruppo svizzero ha lanciato un monito al mercato assicurativo: esiste un forte gap tra l’esposizione al rischio di rimanere privi di una fonte di reddito familiare e la percezione che i clienti ne hanno.
In particolare questo problema è riferito al comparto dell’income protection, quell’insieme di servizi che garantiscono una copertura finanziaria in caso di impedimento al lavoro, malattia, incidente o disabilità dei membri che provvedono al sostentamento della famiglia.
Percezioni distorte
La principale causa di questo disallineamento percettivo è il fatto che in molti paesi è il sistema pubblico a farsi carico della copertura finanziaria di questi casi. Tuttavia spesso il supporto statale è riservato solamente ai cittadini che hanno versato contributi per un numero minimo di anni e che erano impiegati a tempo pieno. In genere comunque questi aiuti assistenziali sono piuttosto variabili e limitati nel tempo, e non sono destinati ai giovani eredi (per esempio i figli di un genitore che si ammala e non può continuare a lavorare).
Un’altra causa è il fatto che in moltissimi paesi le persone sottostimano la probabilità di essere colpite da questi eventi avversi. Il 42% degli intervistati ha ammesso di conoscere famiglie che hanno perso un componente in modo prematuro, e il 54% di avere anche conoscenti impossibilitati a lavorare a causa di malattie invalidanti. Nonostante i dati però, circa il 40% degli stessi interpellati ritiene che nella sua area il rischio di queste evenienze sia inferiore al 10%, confermando una percezione chiaramente distorta della realtà.
Un quadro globale
Zurich ha diffuso questo allarme in seguito a un’indagine condotta tra marzo e aprile 2016 intervistando più di 11.000 persone in undici paesi diversi (Australia, Brasile, Germania, Hong Kong, Italia, Malesia, Messico, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti). Nel complesso circa un terzo delle persone raggiunte dallo studio ha dichiarato di possedere una polizza di income protection, ma i numeri variano in modo significativo da nazione a nazione. Per esempio i tedeschi hanno il livello più basso di protezione dalle conseguenze finanziarie della disabilità, con solo il 17% della popolazione assicurata, mentre in Malesia e a Hong Kong questa quota sale a oltre il 66%. I cittadini di questi due paesi risultano essere i più informati in assoluto, cosa che potrebbe spiegarsi col fatto che entrambi gli stati hanno istituito da tempo dei fondi di previdenza nazionali.
Il prezzo delle polizze
La buona notizia è che molti degli intervistati sembrano sovrastimare il costo delle polizze: un terzo di essi sarebbe disposto a spendere tra il 5% e il 9% del proprio reddito per prodotti di income protection, e un quinto addirittura più del 10%. Nei fatti questo tipo di protezione è accessibile a costi inferiori al 5%, sebbene le tariffe varino in base all’età e al grado di copertura richiesta.
Nel complesso gli abitanti della Malesia, di Hong Kong, i messicani e i brasiliani sono i più propensi a spendere le somme maggiori in assicurazioni, mentre gli australiani risultano i meno interessati a tutelarsi da questo punto di vista. Gli italiani si collocano a metà tra questi due atteggiamenti opposti, confidando maggiormente nell’intervento statale che sulle polizze private, ma il trend potrebbe stare cambiando.