Data protection
Netlevel Srl, una delle principali software house italiane specializzata nello sviluppo di soluzioni per il mercato assicurativo, è lieta di annunciare l’ottenimento della certificazione ISO 27001 per la gestione della sicurezza delle informazioni e protezione dei dati.
Oltre un italiano su tre (32%) ha subito negli ultimi 90 giorni un attacco informatico o un tentativo di accesso ai propri dati personali.
L’unica cosa che non sembra conoscere la crisi di questo difficile 2022 è l’attività degli hacker. Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber realizzato da CRIF, il numero di account che hanno visto compromesse le proprie credenziali è significativamente aumentato, in combinazione con altri dati utilizzati da hacker e frodatori.
In occasione della 19esima edizione del Safer Internet Day - la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, evidenzia che circa 10 milioni di italiani hanno subito violazioni digitali, personalmente o ai danni di un membro della propria famiglia.
Secondo un’analisi condotta presso la Macquarie University in Australia e rilanciato dall’Ansa, su oltre 20.000 applicazioni per cellulari dedicate alla salute, il 28% delle app non offre all’utente alcun testo esplicativo sulle politiche per la privacy e almeno il 25% delle trasmissioni di dati dell’utenti contravviene quanto affermato nei testi dedicati ai regolamenti sulla privacy. Inoltre, l’88% delle app può avere accesso e potenzialmente scambiare i dati dell’utente.
La pandemia ha offerto maggiori occasioni agli hacker per compiere le proprie attività criminali, di pari passo con un uso più intenso del web da parte di una platea allargata di utenti.
Il 9 febbraio si è celebrato in tutto il mondo il Safer Internet Day, la giornata internazionale di sensibilizzazione per i rischi che comporta utilizzare internet.
La Polizia Postale invita i cittadini a fare molta attenzione su WhatsApp, dove i furti di account sono in forte aumento in questi ultimi tempi. In particolare, molti utenti hanno segnalato alla polizia postale di aver ricevuto sul proprio smartphone messaggi del tipo: “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”, che appaiono inviati da utenti presenti all’interno della propria rubrica.
Si dice sempre di stare attenti sul web perché gli hacker prelevano dati in maniera fraudolenta dai vari siti internet e poi vendono sul dark web, ovvero il mondo oscuro di internet invisibile ai motori di ricerca classici. Il dark web è soprattutto un enorme mercato di merce illegale sul quale si possono trovare anche i dati personali rubati dai siti hackerati.
Le organizzazioni globali “continuano a mettere a rischio i dati delle carte di credito dei propri clienti nei pagamenti elettronici e ciò accade a causa della mancanza di una strategia a lungo termine per la sicurezza dei pagamenti e della difficoltà di esecuzione”. È questa una delle principali evidenze del “Payment Security Report 2020” pubblicato da Verizon Business.
Uno studio commissionato da Rubrik, la Cloud Data Management Company, a IDC evidenzia che oltre l’80% dei leader IT ritiene che la proliferazione dei dati sia uno dei problemi più critici da affrontare. Con un volume di dati destinato a più che raddoppiare ogni due anni, gli analisti di IDC prevedono che la sfida della gestione della proliferazione dei dati sarà sempre più complicata.
Sono 1.443 i data breach notificati e 232 i provvedimenti collegiali adottati nel corso del 2019. Sono alcuni dei dati ricavati dalla relazione sull’attività svolta lo scorso anno dal Garante per la protezione dei dati personali, presentata alla Camera.
Stripe, società che costruisce infrastrutture per l’economia di Internet, ha condotto una ricerca dettagliata sui 450 siti web più visitati in Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Svezia. Dall’analisi è emersa una serie di errori anche significativi nelle pagine di pagamento di molti dei portali più frequentati al mondo.
Secondo il nuovo report di Kaspersky “Social credits and security: embracing the world of ratings”, il 22% dei consumatori italiani (46% a livello globale) ha sentito parlare dei sistemi di social rating ma il 35% degli italiani (45% a livello globale) ha avuto delle difficoltà a capire come funziona.
Nell’economia sempre più digitale, il grado di competitività delle imprese dipenderà da quello che IDC definisce il “digital reach”, ovvero la capacità di gestire servizi digitali ovunque il business lo richieda. Un requisito fondamentale per garantire il digital reach riguarda l’estensione dell’infrastruttura IT dal core all’edge. Tutte le aziende dovranno sviluppare la capacità di distribuire rapidamente le risorse IT in prossimità di dove vengono generati i dati.