
Nel mondo complesso e interconnesso in cui le imprese si muovono oggi, il ruolo del risk manager sta cambiando pelle. Lo ha sottolineato con forza il FERMA Seminar 2025, svoltosi a Zurigo, che ha riunito professionisti e rappresentanti del settore per discutere di come la gestione del rischio stia diventando un elemento strategico imprescindibile per la creazione di valore nel lungo periodo.
Secondo quanto riportato da Insurance Business, ad aprire i lavori è stata la presidente di FERMA, Charlotte Hedemark, che ha ricordato come “il tema di quest’anno, ‘Going Beyond the Value Chain’, riflette l’evoluzione del ruolo dei risk manager in un mondo sempre più complesso, interconnesso e imprevedibile. Le nostre responsabilità non si fermano più ai confini delle organizzazioni. Oggi siamo chiamati a comprendere e influenzare i rischi lungo interi ecosistemi – dai fornitori agli investitori, fino ai regolatori e alla società nel suo complesso”.
Un messaggio chiaro, che invita i professionisti del rischio a uscire dalla logica difensiva e ad abbracciare un approccio proattivo, capace di guidare la trasformazione aziendale e generare resilienza strutturale. La presidente ha esortato i partecipanti a “mettere in discussione le proprie assunzioni e a condividere idee” per costruire organizzazioni più robuste, consapevoli e interconnesse. Il seminario ha anche rappresentato una tappa significativa nel percorso di evoluzione di FERMA stessa, che si prepara a un cambio di leadership: a dicembre Laurent Nihoul, già general manager e group head of insurance di ArcelorMittal e presidente del Captives Committee di FERMA, assumerà il ruolo di ceo, primo esponente proveniente direttamente dal mondo dell’assicurazione e del risk management a guidare la federazione.
Un passaggio che segna la volontà di consolidare il legame tra strategia e pratica operativa, portando una visione ancora più integrata. Coerente con questa direzione, il Foresight Committee di FERMA ha ribadito la necessità di una virata verso strategie di rischio di lungo periodo, superando l’ottica emergenziale per inserire la gestione del rischio nel cuore della pianificazione aziendale. A dare un ulteriore spessore alla discussione è intervenuta Fiona Watson, vice president corporate performance and accountability del World Business Council for Sustainable Development, che ha sottolineato come “la realtà, non la regolamentazione, stia guidando l’agenda”. Watson ha ricordato che i rischi fisici legati al cambiamento climatico stanno già causando interruzioni nelle catene del valore, incidendo sulla redditività e minando la stabilità finanziaria. Il messaggio finale del seminario è apparso inequivocabile: in un contesto dominato da incertezza e vulnerabilità sistemica, il risk manager non è più solo un guardiano del rischio, ma un architetto della resilienza, chiamato a costruire ponti tra strategia, sostenibilità e valore.