“Aumentano i rischi di non disporre di risorse sufficienti per garantire un tenore di vita adeguato. Ad esempio, già oggi, secondo una recente ricerca del Censis, la spesa privata per la salute ha superato i 34 miliardi, quasi 1.400 euro a famiglia. Soprattutto undici milioni di italiani, due in più rispetto a tre anni fa, hanno dovuto rinviare o rinunciare alle cure. Senza un disegno complessivo di riforma del sistema sanitario che individui le priorità e le maggiori necessità, tali situazioni sono destinate a diventare sempre più comuni”.
Con queste premesse, elencate nella relazione annuale dalla presidente Ania, Maria Bianca Farina, nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione, le assicurazioni si candidano ufficialmente a sostenere il Sistema Sanitario Nazionale che è sempre più in crisi.
In particolare, le compagnie italiane sono pronte a dare un contributo alla sanità con polizze per le coperture individuali nell’ambito di “una maggiore collaborazione pubblico-privato. La spesa sanitaria privata nel 2015 supera i 35 miliardi, sono 1.400 euro a famiglia. Si tratta di una spesa privata importante e non sostenuta da strumenti di sanità integrativa ma pagata direttamente dalle persone”. È quanto mai urgente incentivare fiscalmente i cittadini: “L’acquisto delle coperture individuali dovrebbe poter godere degli stessi benefici fiscali che ci sono per il welfare aziendale”. Le assicurazioni “sono pronte a dare il contributo che dovrà avvenire di pari passo con la riforma del sistema sanitario che promuova la collaborazione pubblico-privato”. Secondo Farina “serve un sistema che definisca gli ambiti di intervento e lasci ai cittadini la possibilità di accedere a strumenti di sanità integrativa”.