
In vista dell’entrata in vigore della cosiddetta regola unisex, che metterà sullo stesso piano uomini e donne nelle assicurazioni vita e nella previdenza complementare, l’Ordine degli Attuari – i professionisti cui sono affidati i calcoli per la definizione delle tariffe assicurative - solleva dubbi interpretativi sulla normativa e sollecita l’intervento delle Autorità competenti affinchè vengano chiarite le modalità applicative sotto il profilo giuridico e operativo.
In seguito a una sentenza della Corte di Giustizia europea riguardo all’applicazione della Direttiva 2004/113/CE in materia, dal 21 dicembre 2012 la regola unisex dovrà essere applicata in tutti gli Stati senza eccezioni o deroghe. Dovrà quindi essere attuata anche in Italia la parità di trattamento nella fornitura dei servizi assicurativi. Parità che un’altra direttiva comunitaria, la 2006/54/CE, ha imposto anche per i trattamenti pensionistici. Quali polizze o prodotti previdenziali dovranno sottostare alle nuove regole? Nel documento emanato per i propri iscritti l’Ordine ritiene che per contratti/convenzioni stipulati ex novo o che vengono modificati si possa far riferimento al 21 dicembre 2012: da quella data in poi si dovrebbe applicare la parità uomini-donne. Per i contratti preesistenti e per quelli che prevedono il tacito rinnovo l’applicazione della nuova regola, secondo gli Attuari, non dovrebbe invece essere obbligatoria.
Più complessa appare la valutazione per i contratti collettivi: per chi si iscriverà dopo il 21 dicembre andranno mantenute le vecchie regole o si dovranno applicare le nuove? Secondo l’Ordine degli Attuari la prima soluzione è migliore dal punto di vista gestionale, mentre la seconda sembra più allineata sotto il profilo formale-giuridico.
L’Ordine degli Attuari ha infine indicato ai propri iscritti le modalità tecniche con le quali operare sia sul piano della nuova tariffazione unisex che sul piano della determinazione delle riserve tecniche a copertura degli impegni nei confronti degli assicurati/iscritti.