
Si parla tanto di robotica come del nuovo strumento per ottimizzare la produttività delle aziende in questo contesto sempre più competitivo, ma i lavoratori cosa ne pensano?
Il quadro che emerge dalla ricerca “Intelligenza artificiale al lavoro” commissionata da Italo Foundation a Toluna e presentato nel corso dell’AI Forum – Intelligenza artificiale per le imprese, evento tenutosi nei giorni scorsi a Milano, non lascia molto spazio alle interpretazioni. La paura di essere sostituiti dalle macchine è molto diffusa. Infatti, quasi un lavoratore su due pensa che i robot debbano essere utilizzati solo per eseguire compiti ripetitivi e non pensare. Per il 36% le macchine potranno essere responsabili della sicurezza sul lavoro, per il 29% della pianificazione dei turni, per il 28% di analisi di mercato e concorrenza.
In particolare, le lavoratrici temono il depauperamento dal punto di vista delle relazioni umane, mentre i lavoratori del Sud dichiarano, in percentuale quasi doppia rispetto a quelli del Nord, che se potessero scegliere preferirebbero come capo una macchina.
“Oggi abbiamo lanciato un messaggio forte”, ha detto in conclusione della giornata Piero Poccianti, Presidente Associazione italiana per l’AI. In Italia è necessario “edificare un nuovo ponte fra la ricerca e le imprese, ritrovando un linguaggio e una progettualità comuni per realizzare innovazione. Crediamo sia fondamentale per le imprese comprendere le reali possibilità e i limiti di questa nuova tecnologia perché in questo campo non esistono tecnologie a scaffale, ma soluzioni che devono essere affrontate in modalità progettuale di tipo Agile”.