
“Il risarcimento da parte delle compagnie assicuratrici e dei loro riassicuratori, in seguito alla tragedia aerea della Germanwings, comporterà sicuramente uno scossone nei bilanci dell'industria assicurativa che si ripercuoterà inevitabilmente sul costo dei premi pagati dalle compagnie aeree e, di conseguenza, sulle tariffe pagate dai viaggiatori”.
A sostenerlo è Antonio Coviello, docente universitario di Economia e gestione delle imprese di assicurazione e ricercatore CNR.
“Salvo quanto previsto dalla convenzione relativa alle norme sul trasporto aereo internazionale (c.d. Convenzione di Montreal) -ha spiegato Coviello nel corso di un’intervista alla Rai - che prevede un risarcimento per il caso morte per ogni passeggero per circa 145 mila euro, sicuramente la cifra che Lufthansa ed i suoi assicuratori -di cui la compagnia Allianz è capofila- dovranno sborsare sarà molto alta e dipenderà dall'esito dell'inchiesta circa le presunte responsabilità del co-pilota e della compagnia aerea. La macchina dei risarcimenti assicurativi internazionali si è messa in moto celermente, a differenza di quanto si contesta sovente alle compagnie nostrane. Dopo la quantificazione ed il risarcimento dell’aereo, ora l’attenzione è rivolta al ristoro dei danni nei confronti dei familiari delle vittime. La pronta disponibilità da parte della compagnia assicuratrice di offrire subito un anticipo del risarcimento, quantificato in 50mila euro per ogni passeggero deceduto, rappresenta una buona pratica assicurativa denominata “lump sum” presente nei contratti che più si confà alle esigenze dei clienti in ambito assicurativo”.
L’ammontare dei risarcimenti, presumibilmente ipotizzato in diverse centinaia di milioni di euro, dipenderà da molteplici fattori, è sarà quantificabile solo ed esclusivamente in seguito alla chiusura dell’inchiesta giudiziaria che vede coinvolto soprattutto il co-pilota, al momento individuato come responsabile della tragedia. Ma dovranno essere necessariamente valutate dagli inquirenti altre eventuali responsabilità, quale il presunto mancato controllo da parte della compagnia circa la sospetta integrità e idoneità del pilota.