
La prima metà del 2025 è stata segnata da un’escalation di eventi naturali estremi, con un impatto economico e umano che torna a riaccendere l’attenzione sul cambiamento climatico e sulle sue conseguenze sempre più tangibili.
Secondo il nuovo report pubblicato da Munich Re, le catastrofi naturali avvenute nei primi sei mesi dell’anno hanno generato perdite globali pari a circa 131 miliardi di dollari. Anche se leggermente inferiori rispetto all’anno precedente, queste cifre rimangono ben al di sopra della media di lungo periodo, a testimonianza di un fenomeno che sta diventando strutturale e non più eccezionale.
A dominare la scena sono stati gli Stati Uniti, dove si sono registrati gli eventi più devastanti, in particolare gli incendi che hanno colpito la periferia di Los Angeles a gennaio. Si è trattato del peggior disastro da incendio mai registrato in termini economici: 53 miliardi di dollari di perdite complessive, di cui 40 miliardi assicurati.
“I forti venti di Santa Ana sono comuni in California durante l'inverno. Allo stesso tempo, la stagione degli incendi tende a durare più a lungo rispetto al passato perché spesso le precipitazioni sono minori nei mesi più freddi. Ciò significa che due fattori acceleranti, la siccità e i forti venti, coincidono più frequentemente. Basta quindi una scintilla nel posto sbagliato per scatenare un disastro”, spiega Tobias Grimm, chief climate scientist di Munich Re. Non meno preoccupanti sono stati i violenti temporali che hanno colpito vaste aree del paese tra marzo e maggio, portando con sé tornado e piogge torrenziali: solo le quattro tempeste più costose hanno causato danni per 19 miliardi di dollari. Sommando tutti questi eventi, gli Stati Uniti hanno contribuito in modo significativo al totale di quasi 80 miliardi di dollari di perdite assicurate nel semestre, il secondo valore più alto mai registrato per questo periodo dell’anno dal 1980. “Il cambiamento climatico è un dato di fatto e sta cambiando la vita sulla Terra. Disastri come quello di Los Angeles sono diventati più probabili a causa del riscaldamento globale e ci insegnano una lezione molto importante: persone, autorità e aziende devono adattarsi alle nuove circostanze”, ha dichiarato Thomas Bluck, membro del consiglio di amministrazione di Munich Re.
Il report evidenzia anche come l’impatto del riscaldamento globale non sia confinato agli Stati Uniti. In Myanmar, un terremoto di magnitudo 7.7 ha provocato circa 4.500 vittime e perdite stimate in 12 miliardi di dollari. In Europa, invece, gli eventi più gravi hanno riguardato temporali con grandine in Francia, Austria e Germania, nonché una frana di grandi dimensioni in Svizzera che ha quasi raso al suolo il villaggio di Blatten. Il bilancio economico per il continente europeo si attesta intorno ai 5 miliardi di dollari, una cifra più contenuta rispetto ad altre aree, ma comunque significativa. In Asia-Pacifico e Africa, tra i disastri più rilevanti si segnalano il ciclone Alfred in Australia, che ha colpito zone tradizionalmente poco esposte, e il terremoto a Taiwan che ha messo in crisi la produzione di semiconduttori.
In Italia, sebbene la prima parte dell’anno non sia stata teatro di eventi catastrofici di pari entità, la consapevolezza della vulnerabilità nazionale è in crescita. A tal proposito, è stato recentemente istituito il Pool Assicurativo Cat Nat, uno strumento pensato per fornire un’adeguata protezione alle imprese italiane a fronte dell’obbligo di copertura contro le calamità naturali. “Le perdite a livello mondiale riportate nel nuovo report di Munich Re evidenziano nuovamente come il cambiamento climatico riguardi anche il nostro Paese. In Italia non servono solo misure di prevenzione efficaci come la messa in sicurezza del territorio o infrastrutture più resilienti ai disastri naturali, ma anche strumenti assicurativi a protezione del sistema produttivo italiano”, ha affermato Paolo Ghirri, Deputy Ceo di Munich Re Italia. Quello che emerge dal primo semestre del 2025 è dunque un quadro chiaro: le catastrofi naturali non sono eventi isolati, ma tasselli di un fenomeno globale in accelerazione, in cui prevenzione, adattamento e copertura assicurativa devono marciare insieme per garantire sicurezza e resilienza economica.