
Unipol ha chiuso il 2011 con una perdita netta di 94 milioni a causa sopratutto delle svalutazioni su Unipol Banca. Senza questo effetto negativo, la compagnia bolognese avrebbe chiuso in utile per 226 milioni migliorando il risultato dello scorso anno quando si era fermata a 71 milioni. Il margine di solvibilità è pari a 1,4 volte i requisiti regolamentari.
La raccolta premi del ramo danni è cresciuta del 2,1% a 4,3 miliardi di euro a fronte di un combined ratio del 95,5%, in miglioramento rispetto al 102,1% del 2010. Si tratta di un risultato che consente al gruppo di anticipare di un anno gli obiettivi previsti dal piano. Il comparto vita ha registrato una raccolta di 2,4 miliardi in crescita del 9,6% a perimetro costante. La nuova produzione è invece stata pari a circa 50 milioni (da 42 milioni nel 2010). Nei danni l’obiettivo è una raccolta premi pari a 4,4 miliardi (+2% sul 2011) mentre nel vita si punta a una raccolta di 2,3 miliardi (-6%). Il combined ratio è previsto in ulteriore calo al 93% mentre l’utile netto è atteso a 250 milioni, superiore al target di piano 2010-12. Il solvency ratio è atteso attorno al 150% prima della distribuzione di dividendi.