
I risultati finanziari dell’esercizio 2016 di Willis Towers Watson hanno rivelato un deciso decremento dell’utile netto (-50%) che risente degli effetti del primo anno di bilancio post-fusione rispetto alle due distinte realtà.
Il gruppo londinese, che ha perfezionato l’operazione di merger il 4 gennaio 2016, ha registrato un utile netto pari a circa 293 milioni di euro (601 milioni a fine 2015).
I ricavi sono cresciuti del 5% raggiungendo quota 7,4 miliardi di euro, mentre commissioni e fees dei quattro segmenti di attività sono saliti a 7,28 miliardi.
Per quanto riguarda l’attività di brokeraggio e corporate risk le commissioni e le fees sono salite a 2,3 miliardi di euro, 653 milioni dei quali, nel solo quarto trimestre.
La crescita, ha spiegato in una nota Willis Towers Watson, è stata trainata dall’acquisizione della francese Gras Savoye. Di rilievo la crescita organica registrata nel Regno Unito, dove negli ultimi trimestri è stato forte lo sviluppo del business nei settori construction, retail, e aerospace. Buona crescita anche nei mercati dell’Europa Occidentale dove però si è concentrata principalmente sui grandi clienti e affinity.
John Haley, ceo di Willis Towers Watson, si è detto molto soddisfatto dei risultati ottenuti dalla società in questo primo anno e fiducioso di raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2018.